602 Piero Melograni propriamente ideologico a quello politico. Alle persecuzioni il partito non reagiva piu con la minaccia di sollevare la questione concordataria, ma ali 'opposto riteneva opportuno il sacrificio di questa sua arma al fine di evitare la rottura con la D.C., annullare gli effetti di certa propaganda e favorire il pronunciamento repubblicano dei cattolici. In quei tempi i comunisti erano lodati da tutti per la loro moderazione e responsabilità: « Il partito comunista - scrisse Luigi Salvatorelli - è dunque, oggi., un partito democratico >> 1 • 5. - Il Vaticano evitò di pronunciarsi apertamente sulla questione istituzionale. Tra i cattolici vi fu diversità di posizioni perché il primo congresso della Democrazia cristiana (Roma, aprile 1946) approvò col 73 % dei voti una mozione repubblicana, mentre i dirigenti del partito, cos1 come le alte gerarchie ecclesiastiche non si imp~gnarono apertamente chiudendosi nell'agnosticismo 2 • Se di fatto la maggioranza dell'apparato ecclesiastico e dell'elettorato cattolico si schierarono in favore della monarchia, la linea prudente adottata dai gruppi dirigenti pose De Gasperi e la D.C. al di sopra della questione istituzionale, consentendo alle forze cattoliche di uscire vittoriose, nonostante la sconfitta monarchica. Anzi, a considerare gli avvenimenti di allora alla luce delle successiye esperienze, ci sembra che i cattolici uscissero ancor piu vittoriosi proprio in seguito alla sconfitta dell'istituto monar~hico. La Chiesa si era. riservata ampia possibilità di manovra in ognuna delle due eventualità, ma è certo, ripetiamo, che la caduta di casa Savoia dava finalmente al Vaticano l'occasione di restare il solo grande centro di raccolta delle forze conservatrici italiane. E tutto allora concorse ad assecondare questa sua funzione, perfino, non è un paradosso, l'impegno sostanzialmente monarchico della maggioranza del clero, eh' era servito a rassicurare e ad assimilare vasti strati dell'opinione pubblica moderata, Diverso fu il giudizio allora dato di quel voto, perché l'illusione di avere per sempre sepolto il passato fece sfuggire i termini di un secolare conflitto, che soltanto allora arrivava alla sua conclusione. L'editorialista di « Rinascita)), dopo aver ricordato come i quadri della Chiesa eattolica fossero stati elemento essenziale di organizzazione del blocco monarchico sul terreno elettorale, aggiunse : 1 Cfr. LUIGI SALVATORELLI, Comunismo e democrazia, nella « Nuova Europa>>, a. III, n. 2, pag. r, Roma, 13 gennaio 1946. 2 Cfr. G. BAGET-Bozzo, cit., in « Cronache Sociali», a. III, n. 18, 1 settembre 1949, in cui si spiega perché De Gasperi avrebbe consentito il voto repubblicano del Congresso D. C. : « Una chiara pronuncia repubblicana non era nelle intenzioni di De Gasperi: tuttavia ad un certo momento egli avvertf che la soluzione agnostica avrebbe umiliato e sfiduciato i settori piu attivi del partito e quindi . diminuito l'efficienza di quello che doveva essere il perno della concentrazione ». Biblioteca Gino Bianco·
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