Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Comunisti e cattolici 593 vamento da essi propugnata. Gravi dissensi si manifest~rono all'interno del gabinetto Bonomi, tra l'altro a proposito della « epurazione » e della legge Gullo per l'assegnazione delle terre incolte. Vi fu quindi il tentativo di formare un governo di tecnici, la crisi del governo Bonomi - uomo della vecchia classe dirigente alla quale prima accennavamo - e la costituzione di un secondo governo Bonomi con l'esclusione dei socialisti e degli azionisti, ma con la partecipazione dei comunisti. Questi ultin1i però, come piu tardi ammisero 1 , si trovarono isolati e praticamente all 'opPosizione. Tra i partiti di sinistra nacque in tal modo uno stato di attesa impaziente per la liberazione del settentrione, dalla quale essi attendevano un profondo rivolgimento della situazione. « Tutto avrà un accento nuovo - scrisse Pietro Nenni - anche il cattolicesimo, anche il liberalismo >> 2 • Era la fede nel vento del Nord, che avrebbe spazzato via il vecchiume, le esitazioni, la burocrazia romana. Al soffio vivificante di questo vento avrebbe perciò dovuto rinnovars~ anche il cattolicesimo che, malgrado le speranze concepite a sinistra, pareva riconfermarsi sensibile alla sua vocazione conservatrice. In quegli ultimi ten1pi, difatti, accanto alle esitazioni per non dire all'ostilità del partito dem_ocristiano verso le rivendicazioni della Sinistra, si verificarono i primi interventi aperti della Chiesa nella vita politica italiana, sul carattere dei quali non potevano sòrgere equivoci: ci riferiamo alla condanna del Movimento dei ~cattolici comunisti, e ad una vasta campagna condotta da gran parte del clero contro il P .C.I. Non è possibile riassumere come vorremmo le vicissitudini del Movimento dei cattolici comunisti, sebbene sia proprio da queste che potrebbero utilmente ricavarsi gli elementi del conflitto tra le due ideologie. Un primo intervento della Chiesa fu provocato dall'abbinamento dei due aggettivi, cattolici e comunisti, cos1che nel settembre 1944, il Movimento decideva di trasformarsi in Partito « della sinistra cristiana». Il mutamento di nome intervenne insieme con una opportuna « correzione id·eologica >>, ma l'uno e l'altra furono giudicati insufficienti dall'autorità ecclesiastica, che fece pubblicare sul1' « Osservatore Romano >> due successive precisazioni 3 , la prima delle quali diceva: Per rispondere alle molte domande che in proposito ci vengono rivolte, siamo autorizzati a dichiarare che i princip1 e le tendenze della cosf detta Sinistra Cristiana, nonostante questa ultima sua qualifica, non sono conformì agli insegnamenti della Chiesa e quindi coloro che li promuovono non hanno diritto di parlare come rappresentanti del pensiero cristiano e tanto meno di pretendere che 1 Cfr. Il vero problema, articolo di fondo non firmato, «l'Unità», Roma, 6 giugno 1945. 2 · PIETRONENNI, AdegU:arsi al Nord, in « Avanti! )) Roma, 28 marzo 1945. 3 Il 2 gennaio ed il 6 maggio 1945. Biblioteca Gino Bianco

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