, 592 Piero Melograni meglio vedremo, stavano una scelta politica ed un impedimento di carattere religioso già da tempo presente ed operante, e che man mano si andò nuovamente chiarendo 1 • La proposta di un patto politico con la D.C. ritornò tuttavia piu di una volta negli atti ufficiali del P.C.I., benché i dirigenti democristiani non incoraggiassero affatto l'iniziativa dei comunisti, ed evitassero addirittura di pronunciarsi sulla stessa questione istituzionale. Nel settembre 1944 vi fu uno scambio di lettere tra De Gasperi e Togliatti, il quale ultimo riproponeva invano un « accordo politico concreto )) 2 , ed ancora il 10 luglio 1945 si leggeva su << l'Unità )> una risoluzione della direzione del P.C.I., la quale dichiarava d'essere « sempre disposta a concludere con la Democrazia cristiana un accordo che, senza ledere l'autonomia dei due partiti, contribuisca efficacemente a evitare qualsiasi forma di intolleranza, e qualsiasi incidente che minacci di turbare il clima di libertà, di legalità e di fraterna collaborazione fra tutte le forze democratiche )) 3 • Il Partito comunista aveva dunque deciso di giocare una grande carta, poiché il disegno « strategico )> da esso proposto si fondava appunto sul1'idea di una collaborazione duratura tra forze politiche socialiste e cristiane. Non è questo il luogo per esaminare tutte le ragioni di valutazione, di prospettiva ed anche di mentalità che promossero questa scelta, né tanto meno vogliamo far congetture sulle alternative concrete che in quel momento potevano offrirsi al P.C.I. per una diversa politica di alleanze. Ci basti solo far presente che per il modo in cui quella poljti<;a si realizzò,. può dirsi che essa fidò sulla capacità comunista di « strumentalizzare >> i suoi alleati, piuttosto che sulla intrinseca natura ed i veritieri orient_amenti degli alleati medesimi . • 2. - Nel corso del I 944, i tre partiti di sinistra al governo (socialisti, comunisti e azionisti) non riuscirono ad imporre la politica di radicale rinnoritenevano che ·in un simile accordo essi sarebbero stati presi a rirnorchio da parte degli altri due soci strettamente legati insieme (sar:ebbe successo insomma, in grande, quello che è successo in piccolo per l'indirizzo del giornale confederale " Il Lavoro '') >>. • 1 La prin1a riprovazione del comunismo è di Pio IX, e si trova nell'enciclica Qui pluribus, del 9 novembre 1846. Da allora i pontefici colsero molte altre occasioni, pe~ ~inn~va~e la co~d_a~na del con:unismo; particolarmente importante resta 1 enciclica d1 Pio XI, Dtvznz Redemptorzs, del 19 marzo 1937. Pio XII aveva piu volte confermato le precedenti condanne nelle sue encicliche, messaggi e nei discorsi. Cfr. fra l'altro il Radiomessaggio natalizio del 24 dicembre 1942 in Allocuzioni e Radiomessaggi di S. S. Pio XII, ediz. La Civiltà Cattolica, Roma 1943, pp. 404-407, e la Allocuzione ai lavoratori del 13 giugno 1943, ibid., pp. 447-452 . ~ 2 Cfr. V. GoRREs10,cit., pp. 194-197. 3 Alquanto diverso fu in quei tempi l'atteggian1ento dei socialisti~ piuttosto restii ad accettare la politica della mano tesa. Sull'argomento cfr. V. GoRREs10, cit., pp. 185-192 e 201-203. Biblioteca Gino Bianco·
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