Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

, 59° Piero Melograni lotta di classe >> 1 • La linea adottata da Togliatti in Italia non era in contrasto con l'insegnamento di Lenin. « L'unità della lotta rivoluzionaria della classe oppressa per crearsi un paradiso in terra - aveva detto quest'ultimo - è piu importante per noi dell'unità di opinione dei proletari sul paradiso in cielo. Ecco perché non proclamiamo e non dobbiamo proclamare il nostro ateismo nel nostro programma; ecco perché non impediamo e non dobbiamo impedire ai proletari che conservano certe vestigia dei vecchi pregiudizi, di avvicinarsi al nostro partito » 2 • La proposta di un patto di unità di azione era viceversa una iniziativa originale di Togliatti, che prefiggeva ai comunisti un obiettivo ardito, considerata la naturale ostilità del mondo cattolico verso un partito che affermava con tanta rigidità una filosofia materialisti_ca. Scartata un 'interpretazione che riconduca il movente dell'iniziativa di Togliatti ad interessi puramente _propagandistici, può sembrare oggi incomprensibile non solo che il partito comunista osasse presentare con convinzione la sua proposta, ma addirittura che i_lrifiuto della Democrazia cristiana fosse giudicato né un sf né un no, ma come allora fu detto: un « ni » 3 • La spiegazione dell'iniziativa comunista e dell'atteggiamento ambiguo dei cattolici può in parte trovarsi sia nella particolare atmosfera di quei mesi, sia nelle contraddizioni del partito interclassista, sia, infine, nel fatto che la Chiesa non aveva ancora disapprovato la collaborazione dei democristiani con i comunisti nei sindacati e al governo; ma va ricercata soprattutto in un determinato equilibrio di forze, che ancora sussisteva, benché fosse destinato a cadere in un breve volger di tempo. Nell'Italia liberata, infatti, l'organizzazione politica dei cattolici non costituiva ancora la forza predominante, quale piu tardi divenne, mentre continuavano a svolgere un ruolo primario la monarchia, gli ambienti tradizionalmente legati ad essa, e quanto sopravviveva della vecchia classe dirigente liberale; gruppi, questi ultimi, interessati quanto meno alla restaurazione dell'ordine politico prefasci~ta, ove ad essi sarebbe stato riservato il controllo della cosa pubblica, mentre i comunisti, i socialisti e gli stessi cattolici si sarebbero dovuti contentare di una posizione subordinata. E cosf - disse· ancora 'fogliatti al Brancaccio - si cerca di escludere il cattolico perché cattolico, il comunista perché comunista, il socialista perché socialista, e in ogni modo tutti coloro che pi11 energicamente sentono ed esprimono l'esigenza di un rinnovamento profondo della nostra vita politica 4 • . 1 LENIN, Sulla religione, Ediz. Rinascita, Roma 1950, pag. 27. La frase riportata si trova in un articolo pubblicato da Lenin nel 1909. 2 Op. cit., pag. 18; da un articolo pubblicato nel 1905. 3 PIETRO NENNI, Il « ni >> della democrazia-cristiana, in « Avanti! ))' Roma, 13 luglio 1944. 4 P. ToGLIATTI, Per la libertà d'Italia, cit., pag. 38. Biblioteca Gino Bianco ·

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