Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

588 Piero Melograni malistia, e che, prima dell'arrivo di Togliatti, la parola d'ordine di unità nazionale, già lanciata nell'ottobre 1943, aveva sollevato tra i comunisti una vera e propria insurrezione 1 • Ora viceversa i dirigenti del P .C.I. cercavano di spegnere l'antico dissidio rispolverando la « Dichiarazione ai cattolici italiani )), diffusa clandestinamente dal loro partito nel 1936 2 , e le dichiarazioni fatte da Pio XI al Cardinal Verdier, nel colloquio del dicembre 1936, quando il Pontefice parve accettare, con alcune riserve, la mano tesa offertagli dai comunisti 3 • In un discorso pronunciato al Teatro Brancaccio di Roma, nel luglio 1944, Togliatti fece ancora un passo avanti, proponendo al partito D.C. un vero e proprio patto di unità di azione : l'aspirazione ad un accordo stabile con le masse cattoliche raggiungeva in tal modo la sua piu clamorosa espressione, e la politica per la costituzione di larghe alleanze, iniziata a Napoli, s'indirizzava prevalentemente, se non esclusivamente, verso la Democrazia cristiana 4 • "'.. I ,. · Sappiamo - disse Togliatti al Teatro Brancaccio - che nelle file del partito democratico cristiano si raccolgono masse di operai, di contadini, di intellettuali, di giovani, i quali hanno in fondo le stesse aspirazioni nostre perché al pari di noi vogliono un'Italia democratica e progressiva, nella quale sia fatto largo alle rivendicazioni delle classi lavoratrici. Noi aspiriamo all'unità di azione anche con queste masse cattoliche e siamo disposti a discutere coi dirigenti del partito della democrazia cristiana le condizioni di questa unità. Siamo disposti, come partito comunista, alleato del partito socialista, a stringere col partito della democrazia cristiana un patto di azione comune, il quale preveda la lotta delle grandi n1asse comuniste e socialiste e delle grandi masse cattoliche per un programma comune di rigenerazione economica, politica e sociale. Sappiamo che nel passato vi sono stati elementi di carattere psicologico e organizzativo, i quali hanno fatto ostacolo a questa unità di azione, e abbiamo fatto fino ad ora tutto il neces~ario per eliminare questo ostacolo. Per questo abbiamo dichiarato, con1e Partito comunista .- ed io ripeto oggi qui in Roma, capitale del mondo cattolico, questa dichiarazione - che rispettiamo la fede cattolica, fede tradizionale della 1 Cfr. VELIO SPANO, La classe operaia alla testa della nazione, in Trenta annz di vita e lotte del P.C.l., Quaderni di Rinascita, n. 2 (1951), pag. 171. 2 Cfr. « Lo Stato operaio )), Parigi, a. X, n. 8, agosto 1936, pag. 352. 3 La dichiarazione attribuita a Pio XI, riportata dal giornale cattolico francese « La Croix ))' del 15 dicembre 1937, ebbe vasta risonanza soprattutto in Francia, ove era posta in atto dal P. C. F. la nuova politica detta « della mano tesa >>. Per alcune informazioni cfr. tra gli scrittori cattolici, MARc ScHERER, Communistes et Catholiques, Les Editions du Cerf, s. d., e FEDERICOALESSANDRINI, Chiesa e Comunismo, Ediz. delle Cingue Lune, Roma 1956, pp. 24-31. • 4 I 1emocristia?,i cominciarono ad acquistare credito e potenza dopo la liberazione d1 Roma (giugno 1944), mentre nel regno del Sud non avevano raggiunto una grande influenza. A questo proposito cfr. V. SPANO, cit., pag. 170, e A. DEGLI EsPINOSA, Il Regno del Sud, Migliaresi, Roma 1946. BibliotecaGino Bianco

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