Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Problemi dell'agricoltura sovietica 575 le rotazioni non ebbero successo 1 • Dopo i tentativi poco incoraggianti del 1934-35, si annunziò nel 1940 un piano per introdurre avvicendamenti razionali, che fu interrotto dalla guerra. Nel 1945 gli sforzi furono ripresi con un decreto volto a favorire « l'introduzione e la diffusione di nuove rotazioni», che era completamente dominato dalle jdee dell'accademico Villiams, il piu autorevole sostenitore nell'URSS della necessità di introdurre il prato artificiale nell'avvicendamento per ristorare e migliorare la struttura del suolo, profondamente immiserito e depauperato dalla cultura dei cer(:ali 2 • I risultati pratici furono del tutto deludenti. Alla fine del IV piano quinquennale l'area a foraggere era aumentata solo .del 15 %, laddove gli schemi di sviluppo avevano previsto un incremento del 77 ?~ 3 • Quali le ragioni del fallimento? Parlando al XX congresso del PCUS, Krusciov criticò ~l « modo schematico » con cui si erano volute introdurre le erbe foraggere nell'avvicendamento, seminandole su milioni di ettari che non potevano dare elevati raccolti 4 • Contro le teorie dell'accademico Villiams si era dichiarato nel 1950 anche l'accademico Lyssenko, sostenendo che l'introduzione di nuove rotazioni era in contrasto con la necessità di allargare l'area coltivata a grano. Comunque sia, il fallimento dei tentativi per introdurre su larga scala le erbe foraggere nelle rotazioni ebbe un'influenza negativa sull'allevamento sovietico, che non poteva giovarsi come quello americano di una larga produzione di granoturco 5 • A che cosa dobbiamo attribuire le difficoltà di fondo dell'agricoltura sovietica aggravatesi negli anni del dopoguerra? A nostro parere al fatto che lo sviluppo delle forze produttive incontrava un ostacolo sen1pre piu grave nei rapporti di produzione esistenti. Questa affermazione 6 fondata sulla 1 Per la questione degli avvicendamenti si veda V. P. T1MosHENKo, Agricultural resources, in Soviet economie growth. Conditions and perspectives, New York 1953. 2 N. S. KRusc1ov, Questioni dell'economia sovietica, Roma 1955, p. 32. 3 Bilancio dell'adempimento del quarto piano quinquennale dell'URSS (pri1no del dopoguerra) per gli anni 1946-1950, Mosca 1952, p. 14. 4 XX Congresso del partito comunista dell'Unione Sovietica, Ron1a 1956, p. 65. 5 Nel 1953 l'URSS aveva coltivato a granoturco 3,5 milioni di ettari, pari al 3,3% della superficie seminata a cereali, con un raccolto globale di 230 milioni di pud. Mentre, sempre nel 1953, gli Stati Uniti avevano seminato a granoturco il 35% di tutta la superficie seminata a cereali, per quasi 30 milioni di ettari, con un raccolto di 4,5 miliardi di pud. Cfr. N. S. KRusc1ov, Questioni ecc., p. 209-210. Per un confronto fra l'agricoltura sovietica e quella americana cfr. P. GEoRGE, L' économie des Etats Units, Paris 1955, p. 70. Mentre la produttività per ettaro è all'incirca la stessa nei due paesi,· la produttività del lavoro è molto più alta negli USA. Un operaio agricolo americano produce in media 130 quintali di cereali all'arino e alleva ventuno animali, mentre un colcosiano produce in media 32 quintal~ di cereali e alleva cinque animali. · 6 G. STALIN, Problemi economici del socialismo nell'URSS, Roma 1955, p. 28. Biblioteca Gino Bianco

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