• Praxis ed empirismo 571 tare un confine tra tenebre e luce - di incontrare l'importante ricerca di Preti. È chiaro che l'empirismo critico di Preti è quanto di piu adatto vi sia per smantellare le roccaforti del marxismo archeologico, ma esso stesso deve stare attento a non assolutizzare le proprie strutture; poiché un comportamento che sia solo scientifico è un comportamento senza rischio (parlo di .. un caso limite), quantitativo e non qualitativo. Un programma umanistico quale quello del materialismo storico è invece qualitativo, anche se la sua strutturazione operativa altro non può che avvenire - anche se spesso non è avvenuto - in termini scientifici. È naturale pensare che il secondo punto di questa prospettiva trovi larghi margini di convergenze. Il primo punto - non essendo tale l'ontologia umanistica da poter esser verificata - può dare luogo a controversie senza limite. Il che significa che essa è soltanto proponibile, optabile, ma non normalizzabile sotto alcuna costellazione di valori, poiché proprio di un sistema di valori essa costituisce il punto iniziale. Sviluppando .questo aspetto del problema - ma qui non conta di farlo - credo che si potrebbe mettere nella giusta luce; in una complessa fenomenologia della cultura, anche quegli aspetti dell'esperienza storica - arte, religione, letteratura e via dicendo - che nella direzione filosofica di Preti - proprio per la sua radicalità - rischiano di essere ritenuti tout court forme culturali adatte a consolare anime ipocrite, antidemocratiche e poco aperte ai problemi del mondo. · FULVIO PAPJ , Biblioteca Gino Bianco
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