Fulvio Papi ternalismo, alle relazioni umane, al tecnicismo, agli scienziati senza responsabilità umane, è fatta proprio d~ questo punto di vista. Cioè dalla ·considerazione che in tutti questi settori o momenti o comportamenti, viene compiuta un'operazione che presenta certamente una sua interiore teleologia ma dalla quale è esclu~o il fine generale - o la norma - secondo cui tutti gli uomini sono fine a se stessi. Questo - grosso modo - è il confine che separa un giudizio tecnico-scientifico da un giudizio propriamente urna- . . n1st1co. Ritorniamo ora al carattere di questa ontologia dell'umanismo. Essa, come è noto, . denota il carattere della possibilità. La realtà storica - l 'esperienza - si presenta in modo che l'uomo non venga riconosciuto come fatto . ~ come valore il fine di se stesso, ma venga considerato come una possibilità che attui nel proprio sviluppo questo programma. L'umanizzazione del mondo è ritenuta un fatto possibile, e l'ontologia u1nanistica sintetizza possibilità realmente esistenti, ma_ le propone secondo una loro particolare tensionalità morale che le investe di una universalità nuova, e che le fa diventare ideali concreti o astratti a seconda che l'azione positiva degli ùomini le renda o meno operanti nella realtà 1 • Idee come queste .mi paiono criteri o intenzionalità trascendentali della storicità. ~'ontologia umanistica (che ontologia non è) non è dunque una previsione ma piuttosto un valore d~l!a storicità. Il quale - comunque storicamente vadano le cose -, almeno per un certo periodo di tempo, continua ad essere un valore. Voglio dire che se anche tutto andasse in rovina, e non fosse piu possibile articolare in politica militante la proposizione sintetica dell'ontologia possibile dell'urna- • nesimo, essa resterebbe un valore storicamente emergente di cui un carattere sarebbe quello che gli verrebbe conferito dalla sua mancata· realizzazione. E che nel mondo ideale (della cultura) resterebbe un valore, è provato dal fatto che un'ipotesi di questo tipo continuerebbe a servire assai utilmente per analizzare e giudicare certi aspetti della cultura e persino certi comportamenti sociali. 4) Una formulazione di questo tipo è quanto piu di distante ci sia dal · vedere la storia sotto il profilo di una storia metafisica. Essa mette in luce il carattere possibile e drammatico dell'azione dell'uomo in un certo contesto storico, e trascendentalizzando il valore - non permettendone mai alcuna astratta obbiettivazione r_ealista -, mette appunto l'accento sulla necessità che i .fatti, cioè là dove si esercita l'azione storico-politica, siano sempre tenuti presenti ad un livello scientifico. È solo nella sintesi della scelta che · ritorna presente il criterio trascendentale del valore. Per questa strada mi pare - senza assolutizzare il metodo qella verificazione, e senza farlo diven1 A. BANFI, Dell'antinomia Teoresi-Prassi, in Società, n. 2, marzo 1958, p. 195- 209. Biblioteca Gino Bianco
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