Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

568 Fulvio Papi ver~e direzioni di indagine è il principio di verificazione. Il criterio è talora presentato con una certa pesantezza, si che rischia di far pensare ad un ricorso ad esperienze - ultime o prime - di tipo elementare che sorreggerebbero tutto l'edificio; tuttavia il lavoro teorico di Preti, visto nel suo complesso, fa ritenere che non su questo aspetto si debba calcare la mano, ma piuttosto su una concezione della verificazione come controllo dell'asserzione attraverso l'operatività dell'asserzione stessa, una volta introdotta a indirizzare, secondo il ritmo di una certa finalità, il conteso esperibile di cui voleva rappresentare la verità. Ritenere che esistano proposizioni fattuali la cui verità è garantita apriori dalla loro partecipazione ad un discorso di tipo universale è completamente sbagliato. Una cosa o è vera o è falsa, e il sistema per decidere è andar.e a vedere direttamente come in realtà si presenti la questiùne secondo la caratteristica metodologia di un operazionismo in cui i concetti di ~oggetto e oggetto costituiscono i poli antinomici e ideali della ricerca . concreta 1n corso. 2) Su queste affermazioni di metodo l'accordo è totale. Ciò che lascia invece qualche perplessità è il confine che Preti sembra tracciare tra scientificità e non scientificità, verificabilità e non verificabilità, assegnando necessariamente alla prima il carattere della progressività e dell'umanismo, e alla seconda il carattere della magia, dell'alienazione e del romanticismo patologico e conservatore. Se noi guardiamo al nostro mondo, in ciò che esso ha veramente di moderno - cioè nel suo organizzarsi nei confronti di una temporalità futura - possiamo osservare che in ogni settore dell'esperienza tutti 1 problemi, in qualsiasi forma essi si pongano, tendono ad essere prospettati su basi scientifiche e risoluti con operazioni di tipo tecnico. Il neo-capitalismo, ad esempio, non si fida piu né della religione come « oppio ))' né del fastismo come terrore p~r risolvere la situazione problematica che deriva da quélla serie di _richieste e di proposte che nascono dalla classe lavoratrice. Per fare in modo che il mondo in nuce che la classe lavoratrice porta con sé, che la civiltà· che il suo lavoro esprime, non prendano forma -in un tipo di co~cienza particolare, il neocapitalismo - almeno nelle intenzioni - cerca di operare secondo moduli tecnici, razi9nali, i quali dovrebbero servire per rendere neutre quelle. nuove direzioni di vita. Il piano generale è quello di risolvere stil piano della realtà data, secondo una strumentazione scientifica e tecnica adatta allo scopo, tutti quei problemi la cui collocazione in un orizzonte di realtà possibile li determinerebbe quali motivi di crisi per tutto il sistema dato della realtà. La_ polemica cont~o la metafisica, la concezione della vita come un contesto problematico che pone questioni da risolvere, la convinzione che per risolvere questi problemi occorre un metodo scientifico, il conseguente teorizzare la necessità di porre un confine tra la verificabilità e la non verificabilità come limite .che divide le persone normali che amano la vita e se ne accontentano, e i poeti o i sovversivi che non concluderanno mai Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==