Commissioni interne e controllo operaio organicame11te la C. I. con la vera e propria attività e funzione del sindacato. La democrazia operaia non può certo percorrere pedissequamente le strade della democrazia borghese e parlamentare: ne è stata prova l'irretimento alla spinta operaia di lotta determinato dagli eccessi di pratiche « elettoralistiche '--parlamentaristiche >> introdottesi nella maggioranza delle C.I. Nel vano tentativo di saldare lo squilibrio tra i suoi compiti e i suoi poteri e di assicurarsi una garanzia formale dell'autenticità della sua rappresentanza, la e.I., man mano che si indeboliva di fatto il suo potere di contrattazione di fronte al potere padronale, man mano che risentiva in modo piu acuto gli effetti della scissione sindacale, ha sviluppato nella maggioranza dei casi, nelle procedure della sua formazione e del suo funzionamento, una tendenza ad un forma- . . lismo di tipo parlamentaristico. Le energie potenziali riposte in organi di democrazia diretta di base, mancando il terreno e la prospettiva reale della contrattazione e della lotta, tendono cosf spesso ad esaurirsi in una serie di competizioni interne fondate su cavillosità procedurali, assunte a simbolo e « allusione >> di una scelta ideologica. Ancora una volta la e.I. riflette in questo modo in forma immediata alcuni degli aspetti tipici~della attuale situazione della lotta politica del movimento operaio. Il problema del riconoscimento di poteri autentici contrattuali e di rappresentanza della e.I. non può quindi non investire anche il problema del suo modo di formazione e di elezione, cioè i problemi di struttura degli organismi di democrazia « dal basso )); perciò una rivendicazione del « controllo dei lavoratori» non può innanzitutto ignorare il tema dei modi di elezione che realizzino una rappresentanza piu diretta e meno « .partitica >>. Sotto questo punto di vista sembra vada considerata con particolare attenzione la proposta, solo recentemente e isolatamente avanzata dalla e.G.l.L. e sostenuta con non molta perseveranza (anche per le difficoltà frapposte dalla politica di rappresaglia padronale), di una rappresentanza realiz~ata passando attraverso la elezion.e di « commissari di reparto >>. Soluzioni di questo tipo non compaiono purtroppo nelle stesse proposte di legge della e.G.I.L. per il riconoscimento giuridico delle C,I. Ancora una volta la rivendicazione del controllo pare richiedere prima di tutto un adeguamento dei metodi e delle ~mpostazioni di lotta in coerenza col progresso tecnologico e con la rapida evoluzione delle caratteristiche del processo produttivo, e perciò una nuova visione della struttura degli organismi, già oggi _esist~nti, Biblioteca Gino Bianco
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