' I Commissioni interne e controllo operaio effetti ciò avrebbe potuto determinare sullo sviluppo dei problemi sindacali italiani. Si sarebbero ovviamente stabilite sin dall'origine delle diverse premesse a problemi oggi piu che mai aperti, quali quelli dell'esercizio dei diritti sindacali dei lavoratori nell'azienda, del riconoscimento giuridico, della contrattazione aziendale, della coordinazione territoriale interaziendale della politica sindacale, dell'inserimento dei lavoratori « sindacalmente non organizzati », di un funzionamento democratico del sindacato, di una omogeneità anche giuridica dei criteri di rappresentanza e dei poteri contrattuali a tutti i livelli, di un supporto strutturale intrinsecamente unitario al sindacato, della stessa legislazione sindacale. Sulla base della struttura sindacale effettivamente realizzata, è accaduto invece che, fino a quando, in relazione ai rapporti di forza, il datore di lavoro ritenne conveniente accettare un certo esercizio della funzione di rappresentanza della C. I. nell'azienda, il problema del « riconoscimento >>dei poteri delle C. I. non trovò motivo di essere avanzato da nessuna delle due parti, ma appena il datore di lavoro avvertf che i rapporti di forza erano modificati, anche la funzione di rappresentanza è.ella C. I. fu immediatamente impugnata, o interpretata in funzione di politiche discriminatorie. E cosf una « area >>di potere operaio che realizzava obbiettive condizioni potenziali per lo sviluppo, attraverso la dialettica contrattuale, di una tematica del «controllo>> fu lasciata scoperta e potè essere riassorbita molto piu facilmente e piu rapidamente di quanto, a tutt'oggi, si sia potuto verificare nei confronti del sindacato, nonostante le insufficienze e gli errori di indirizzo ormai riconosciuti. Un potere di « rappresentanza >>e quindi anche un potere potenziale di. «controllo >>affidato solo al metro dei « rapporti di forza >>non sembra poter in ogni caso sopr~vvivere in una situazione in corso di assestamento, perché in ogni caso esso sarebbe, paradossalmente, un potere « controlla~o », cioè fondato sull'interesse obbiettivo del padrone a trattare con chi, nel momento specifico, « controlla >)meglio le masse dei lavoratori. Una concezione della capacità di rappresentanza dell'organismo di fabbrica, e quindi anche per estensione di una funzione di «controllo», fondata soltanto sul rapporto di forza e sul continuo svilµppo di una volont~ di lotta della classe operaia, è una concezione che fonda il potere stesso, da una parte, sulla continu_a assenza di una iniziativa di politica sindacale padronale a lungo respiro (e cioè sul presupposto che questa continui sempre ad essere detta~a dal semplice criBiblioteca Gino Bianco
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