, Segnalazioni programmando o svolgendo; b) di far prendere posizione ai vari ricercatori sui problemi di n1etodo con i quali conducono la loro ricerca, e quindi di offrire al lettore un'antologia di esemplificazioni metodologiche difficilmente ricavabili dai testi finali delle ricerche : sia che in esse la trattazione metodologica sia assente del tutto, sia che appaia sommersa nell'esposizione dei risultati; e) di permettere, attraverso la formulazione delle ipotesi e dei progetti e la costruzione dei modelli, la manifestazione di punti di vista teorici piu avanzati e piu « astratti )) di quelli che possono venire for1nulati a conclusione di una ricerca, e di permettere cosf un vicendevole confronto diretto; d) di offrire la conoscenza di spunti e di idee di ricerca che possa far nascere occasioni di collaborazione all'inizio o nel corso del lavoro. Dai primi quattro numeri possiamo sottolineare una proposta di classificazione dei sistemi politici, di David EastÒn; una proposta di ricerca sugli atteggiamenti di una popolazione verso i valori espressi dalle teorie politiche; un progetto di ricerca e di questionario sulle immagini che una popolazione ha dei procedimenti politici e dei loro principali elementi; un'illustrazione del metodo delle interviste in profondità sul signifìcatò che ha l'attività politica, pas- . . s1va o attiva, per una persona; una prima trattazione di una possibile ricerca sui rapporti fra personalità e livelli di interesse e di azione politica, e di collaborazione quindi fra psicologi e ricercatori politici, di Alfred pe Grazia (direttore della rivista); un interessante Biblioteca Gino Bianco. sche1na di ricerca sulle burocrazie e sui gruppi di pressione in Italia e in Francia, di Joseph La Palombara e Joon T. Dorsey (siamo al corrente che la ricerca in Italia è già in fase avanzata ed ha raccolto materiale interessantissimo); uno scritto di Riesman sull'influenza che ha la stampa locale sugli atteggiamenti, conformisti o non, dei professori uni versitari; uno schema di studio sull'impresa privata e lo sviluppo econon1ico; un progetto di studio sul $, tempo libero; ecc. ecc. La tendenza generale è quella di insistere sull'importanza dei metodi di ricerca empirica delle altre scienze sociali applicate alla politica. I metodi, però, che vengono maggiormente proposti o illustrati, sono piuttosto di tipo qualitativo o 1nisto che non rigidamente quantitativo. Cosf si insiste sull'impor-. tanza delle interviste in profondità, si ritorna ad apprezzare i metodi delle interviste di « esperti >>, si insiste sui procedimenti di comparizione della documentazione storica e di quella sociologica, ecc. Questa tendenza evidentemente è determinata dalle difficoltà del1 'applicazione dei rigidi metodi quantitativi della sociologia e della psicologia ad argomenti politici, ma anche da un « ritorno » e in parte da una reazione contro eccessive formalizzazioni in argomenti che hanno bisogno della presa in considerazione di variabili non sempre esplicitamente e isolatamente valutabili. Una iniziativa, insomma da accogliere favorevolmènte, per la formula e la tendenza che propone. a. p.
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