Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

Segnalazioni Lonely Crowd, del 1950 (trad. it. La folla solitaria, Bologna 1956). I due libri vorrebbero fissare certi contorni della società americana contemporanea servendosi di una distinzione tra « tipi » o « caratteri >>che) a seconda del peso che. hanno in un determinato periodo e in una determinata fase economica, fissano la prevalenza di certi valori e modi di aggregazione sociale. In soldoni, i tre caratteri fissati in quest_i studi possono ridursi cosf : individui a direzione tradizionalistica, individui intradiretti, e individui eterodiretti. Gli .individui a direzione tradizionalistica predominano nelle società agricole, statiche, e son9 quelli che ispirano il loro comportamento e i loro -canoni di perfezione morale all'esempio e al riconoscimento di moduli fissati dalla tradizione, è comunque all'autorità delle generazioni piu anziane. Invece nelle società in fase espansionistica, parallelamente all'affermazione di nuove~ attività commerciali e industriali, prevalgono gli individui a direzione interiorizzata, i quali cioè hanno tradotto in principi e richiami alla coscienza le loro ragioni di agire e il riconoscimento dell'autorità dei maestri e genitori (a parte questa ultima spiegazione, di origine evidentemente diversa, il richiamo agli studi di Max Weber su etica protestante e origini del capitalis1no è i1nmediato ). Negli ultimi decenni mentre il consumo diveniva necessità vitale ancor piu del1a produzione, sarebbe avvenuto un radicale cambiamento nel «carattere>> sociale degli americani : al predominio dei tipi intradiretti si sarebbe venuto sostituendo quello degli eterodiretti, ispirati cioè all'esempio e all'approvazione dei loro pari e contemporanei. Imperniato su questo motivo, La folla solitaria ne svolge la dimostrazione con analisi ben piu critiche e sfumate di questi accenni schematizzati. Visi B-iblioteca Gino Bianco nella folla invece· contiene, a parte una lunga introduzione di richiamo alle tesi della Folla solitaria, il resoconto di una ventina di interviste con persone diverse, approssimativamente raggruppabili per analogia di « carattere ». Il questionario è lungo ma non particolarmente preciso o critico; riguarda gli interessi per i problemi politici, gli eventi internazionali, le reazioni degli individui alla cultura di massa. Nella prefazione a Visi nella folla (p. 4) l'autore avverte: « Questi profili sono una sorta di studio archeologico con il quale io tento di ricostruire una persona vivente per me.zzo dei fossili e dei frammenti che spontaneamente essa stessa mi offre in una intervista relativamente breve. Qualsiasi realismo i volti possano presentare questo è astratto, non documen- . tar10 >>. La ricerca della Folla solitaria proprio perché piu direttamente condotta su « fossili >>cioè trame di films, romanzi a puntate, programmi della radio e televisione è per ques~o piu sincera; le classificazioni diventano piu problematiche quando si cerca di servirsene per le singole persone. In Visi nella fo!la il testo di .ogni intervista è accompagnato da un ritratto dell'intervistato, con indicazioni dei probabili precedenti emotivi di ogni risposta, e dei rapporti con uno degli accennati moduli ·del « carattere >>.Qui nasce il dubbio se la contrapposizione tra intradirezione ed eterodirezione, invece di valere sul piano storico soltanto, non si possa avvertire anche all'interno di uno stesso periodo o delle tendenze di uno stesso individuo. E nasce un altro dubbio, non sufficientemente chiarito in questa ricerca: la eterodirezione, soprattutto nelle sue for1ne deteriori e volgari, quando compare come mito della American way of !ife o della drive towards adjustment

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