Nuova struttura sociale negli Stati Uniti 665 zione del lavoro abbia portato a declassamento o a promozione nelle mansioni lavorative, non si è mai potuta risolvere esattamente ed univocamente. Il verificarsi per esempio di una diminuzione abbastanza netta dei lavoratori non qualificati in favore di quelli semi-qualificati, non significa nulla fin che non. si sono trovati esatti criteri di comparizione nel tempo fra l'una e l'altra qualifica. E ancor~, oltre alle possibilità di comparazione, nasce il problema delle possibilità di valutazione di mansioni qualitativamente differenti. È chiaro però che ove invece si manifesti non solo una netta diminuzione percentuale dei lavoratori non qualificati, ma anche di quelli semi-qualificati, la tendenza sembra poter essere valutata in modo univoco come tendenza alla maggior qualificazione delle mansioni operaie. È questo del resto ciò che vien normaln1ente avvertito come tendenza implicita nel passaggio dalla _meccanizzazione all'automatizzazione delle lavorazioni industriali. Ma individuare una tendenza attraverso la semplice analisi qualitativa dei tipi di lavorazione non è la stessa cosa che verificarne statisticamente la portata di mass·a. Malgrado questa inversione di _tendenza incominci ad apparire anche nelle statistiche, non ci sembra che queste siano ancora probanti, poiché occorrerebbe specificarle secondo mansioni piu precise. Si sa infatti che le categorie dei censimenti (e negli Stati Uniti sono state classificate e unificate da Alba Edwards solo in occasione del censimento del 195G)) sono troppo generiche per .poter verificare ipotesi del nostro tipo 1 • Le conseguenze di questi movimenti nella struttura sociale americana sono, nelle loro grandi linee, abbastanza evidenti. Innanzitutto di ordine organizzativo. Vorremmo notare a questo proposito che si sta forse verificando una situazione che non è esattamente sulla linea prevista dal movimento di razionalizzazione dell'organizzazione industriale. L'abbondanza di categorie impiegatizie, infatti, tende a sfuggire a una stretta definizione e determinazione delle mansioni lavorative quale si era andata attuando nelle lavorazioni produttive da qualche decennio a questa parte. Potremmo avanzare l'ipotesi che anche il movimento delle cosiddette « relazioni umane >> sia stato una conseguenza di questo r:ilevante aumento di mansioni non stret-· tamente misurabili in termini di produttività (come invece sono le mansioni operaie). In ogni caso è certo che lo sforzo verso l'organizzazione dei compiti impiegatizi (analisi e definizioni delle mansioni, formalizzazione dei rapporti organizzativi, ecc.) ha ancora un lungo cammino prima di arrivare a misurare il lavoro impiegatizio con la stess~ precisione con la quale si misurava il lavoro operaio, sottraendolo quindi all'arbitrio dei rapporti burocratici. È anzi probabile che un'eguivalenza non si raggiungerà mai, per cui resterà una nuova caratteristica dell'organizzazione del lavoro quella di un 1 . Vedi nel KAHL una trattazione dei criteri di raggruppamento delle categorie socio-economiche adottati dagli Uffici del Censimento, negli S. U. I Biblioteca Gino Bianco
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