Note e colllmenti L'ORIENTE ARABO FRA I BLOCCHI E LA PROSPETTIVA SOCIALISTA All'indomani del rivolgimento nell'Irak e dell'intervento americano nel Libano, inglese in Giordania, ogni altro discorso che non fosse un alt agli sconsiderati difensori - armi alla mano - del vecchio ordine nel Medio Oriente, sarebbe stato fuori luogo. Minacciato diretta1nente il principio di autodecisione dei popoli, minacciata la guerra generale se appena il rischio fosse stato mal « calcolato >>,eravamo prossimi a un pericolo mortale, come la distruzione atomica, dinanzi al quale non restava che unire tutte le voci in fermissima protesta, I pericoli da quel giorno non si sono dileguati. Non si sono annebbiate le cause che continueranno a proporceli, e contro le quali con la ragione e con le energie migliori dovremo ancora combattere. Ma intanto che una prima tregua sembra realizzata, in ogni paese non si può cessare d'essere preoccupati, tanto piu in quanto la « grande politica>> pare tagliar fuori dalla possibilità non solo di determinare, ma quasi di comprendere il significato di g uesti fatti. . Di fronte a tanta mole di problemi lasceremo qui da parte per un momento, dandoli per scontati, sia il carattere degli interessi imperialistici e colonialisti che sono alla base della crisi, sia il ~ignifìcato progressivo che ha l'insieme del movimento dei popoli arabi. Ci preme invece soffermarci, avéndo preseqte questo quadro, su alcuni aspetti per cos1 dire interni alla azicne e al pensiero del movimento operaio. Per ogni socialista, che si avvicini a un più pacato livello di ricerca ed elaborazione alle co~e del Medio Oriente, vi è immediatamente l'ostacolo di un pregiudizio corrente, che con.siste nel vedere l'intero problema, anche da parte dei settori piu importanti del movimento operaio internazionale, dai comunisti sovietici e italiani ai laburisti inglesi, non alla luce di un avvenire socialista per quei popoli, bens1 di una collocazione di essi nei blocchi o fra i blocchi di potenze. bra è pur vero che arabi, ebrei, persiani, sono anche parte di una strategia mondiale di Stati, e da come si vengano schierando rispetto alle maggiori potenze molte cose dipenderanno. Ma non è piu importante, per il movimento operaio internazionale, soprattutto sapere e sollecitare in che modo quei popoli, le loro strutture sociali, possano indirizzarsi verso conquiste socialiste? Non deve, anzi, partire precisamente di BibliotecaGino Bianc0.
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