Passato e Presente - anno I - n. 5 - set.-ott. 1958

556 Franco Momigliano In ogni caso, per motivi opposti, ambo le parti riconoscevano che l'unico modo in cui una organizzazione sindacale poteva essere ricostruita in Italia, era quella di prendere le mosse dagli organismi di base di fabbrica. L'origine fu quindi quella della ricerca di una struttura di rappresentanza sindacale autentica. Anche se la formulazione del contratto Buozzi-Mazzini fu estremamente limitata (organismo atto ad assicurare normali rapporti nella fabbrica, di collegamento tra sindacato e lavoratori, di esperimento di tentativo di conciliazione· delle controversie individuali e, previa autorizzazione dei sindacati, delle controversie collettive, di partecipazione alle gestioni sociali e assistenziali, ecc.), anche se nella forma la C. I. nasceva come organismo sindacale in condizione di « minorità)), senza poteri effettivi di rappresentanza contrattuale, la C. I. in realtà fu immediatamente concepita dai lavoratori, e accettata dagli stessi datori di lavoro, come primo e fondamentale elemento organico di base di una piu efficiente struttura sindacale,. ~ome il piu valido strumento di democrazia diretta per la lotta economica. Nessuno per parecchio tempo pose in dubbio, nella prassi politico-sindacale, tali effettive ca.pacità delle C. I. di rappresentare e impegnare sindacalmente i lavoratori dell'azienda, di costituire il primo nucleo di una strutt1:1razione democratica del • • movimento operaio. In realtà dopo la liberazione e per parecchio tempo la C. I. fu indiscutibilmente molto di piu di quanto la carta le riconosceva, fu la base stessa su cui poggiò il sindacato per ricostruire la sua intelaidtura organizzativa. Tale riconoscimento le proveniva dal fatto di essersi presentata ~ di agire come prima autentica es.pressione democratica « dal basso )> (le elezioni di C. I. furono in realtà la prima manifestazione formale della .rinata democrazia italiana). La funzi~ne della rappresentanza « dal basso)), che costituisce la base pregiudiziale del proble~a del «controllo)), fu in notevole parte assolta dalla C. I., soprattutto nel periodo intercorso dallo scioglimento o dal pratico riassorbimento dei C.L.N. di fabbrica al periodo in cui emersero, in forma d'altronde mai generalizzata, i Consigli di gestione. A questo punto, e tenendo presente quanto sopra, andrebbe forse riconsiderata in parte la funzione e la storia dei Consigli di gestione. L'adata, anche se lo Spriano nel suo recente volume la sottopone a critica; sembra certo comunque che le C. I. tornarono a godere di un atteggiamento relativamente favorevole da parte della classe padronale nel periodo della mobilitazione bellica delle fabbriche in occasione della prima guerra mondiale. Biblioteca Gino Bianco ·

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