.. 492 Edgar Morin Certamente non vanno sot.tostimate le risorse dello stratagemma. Assicurata finalmente la pace in Algeria si potrebbe magari intravvedere la possibilità di una frattura nella coalizione gaullista, e la disintegrazione che ne deriverebbe: i coloni algerini abbandonerebbero de Gaulle. L'esercito si dividerebbe di nuovo, poi una parte del gaullismo si orienterebbe ancora verso il parlamentarismo, come avvenne dopo la vittoria di Pirro del R. P. F. Nel corso di questo processo una parte dell'opinione, stanca del cap~ troppo mistico e autoritario, rivolgerebbe i propri affetti ai vecchi partiti. Nulla rende piu bello il regime parlamentare quanto la sua vacanza. In· queste condizioni, spinti da un democratico movimento d'opinione - il movimento che oggi fa loro difetto - gli Ulisse ritornerebbero al potere. Ma riflettiamo: non è detto che de Gaulle risolva subito il problema algerino. Durante l'attesa, che può durare alcuni mesi, egli può consolidare il suo potere e instaurare una dittatura fortemente strutturata sull'esercito e sul « partito-anti-partito >>. Si presenta quindi il pericolo assai reale di una dittatura duratura di queste élites ristrette e reazionarie: la casta militare, la Chiesa cattolica, la tecnocrazia disciplinare, i quadri e gli apparatchiks di un futuro .partito unico. Tutto questo, con o senza de Gaulle. Certo, il giorno dello smembramento verrà, come in ogni dittatura, quand'essa diventerà piu ancora che odiosa alla massa della popolazione, e qua_ndo al vertice gli antagonismi sj muteranno in conflitti. Ma quando? Ulisse è forse Bertoldo? Considerando la situazione secondo una sociologia strettamente determinista, i parlamentari che sostengono de Gaulle sono proprio dei Bertoldo. Ma se si considerano tutte le possibilità di una situazione confusa, non è escluso che i Bertoldo siano degli Ulisse ai quali J oseph Prud'homme (la cui sciabola serviva tanto a difendere le istituzioni quanto a combatterle) ha prestato una sottile dialettica. * * * Da tutte queste riflessioni - e il lettore è pregato di non confondere istericamente giudizio di valore e giudizio di realtà (prevedere delle possibilità non significa guardare favorevolmente a queste possibilità, se non secondo una logica magica) - deriva che, nella confusione del presente e nell'incertezza de~l'avvenire, il pericolo numero uno è rappresentato dall'esercito. Senza l'esercito de Gaulle sarebbe una specie di Eisenhower francese. Attualmente non esiste una dinamica fascista che spinga de Gaulle al potere, poiché egli non ha, oggi, un partito fascista di massa in attività. L'esercito gioca il proprio ruolo di restaurazione bonapartista. Ma il periBiblioteca Gino Bianco
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