410 A. Caracciolo una « via nazionale)), ma deve costruire quest'ultima tenendo conto di una grande varietà di luoghi, di storia, di tradizione. · Quando questo ordine di problemi venga esaminato non a sé, ma nel contesto economico, sociologico e culturale, dalla ricerca dei singoli fenomeni si potrà anche per esso risalire ad alcuni tratti comuni ai paesi di antica civiltà borghese. Sulla frase « civiltà occidentale)), oppure - persino in storici valorosi - di « civiltà atlantica)), si sono dette molte banalità, a copertura della leadership americana e dell'antisovietismo. Tuttavia, senza dubbio, nei paesi capitalisticamente sviluppati ci si trova di fronte a un intreccio costante di forme molteplici di associazioni e di potere che trovano scarsa rispondenza i.n paesi d'altro tipo: dai parlamenti alle commissioni interne di fabbrica, da un sindacato variamente articolato ad enti economici di Stato e ad organismi di vita locale. In questo ambito tocca muoversi, e l'attacco al potere statale non si riduce allora a una fulminea conquista di poche posizioni chiave, da parte di un pugno di combattenti che guidano masse relativamente indifferenziate, come sta accadendo nei paesi semicoloniali, ma diventa costruzione di istituti nascenti dall'intimo della produzione, trasformazione in un quadro socialista di preesistenti strumenti politici e acquisizioni civili, coscienza diffusa dei nuclei sociali decisivi. 6. Simili questioni, ed altre con esse, attirano la nostra attenzione per la loro importanza in un paese come l'Italia. Non sono però esclusivamente italiane, ma sembrano riferibili, in forma abbastànza analoga, a una serie di paesi capitalistici sviluppati e di lunga tradizione democratico-borghese. L'analisi che si richiede è dunque specifica - locale, di azienda, di gruppo - ed è internazionale, nel senso che interessa per analogia una serie di grandi· paesi, e per interdipendenza l'intero sistema mondiale. E' un'analisi nella quale il momento induttivo deve assumere speciale rilievo, anche se si muove nella verifica continua di leggi piu generali. Il capitalismo della metropoli vive, legando parzialmente a sé la stessa classe operaia, per i margini di sopraprofitto che gli offre lo sfruttamento di aree arretrate. Questa l'essenza di un ragionamento presentato per la prima volta, e in forma rigorosa, nell '/ mperialismo di Lenin. Ridotto via via ad un assioma, interpretato alla luce di una sola esperienza particolare, da esso si è fatto discendere, da un lato, che il capitalismo ..nei paesi piu progrediti vive in modo artificiale, come un gigante d'argilla sempre alla vigilia del crollo, e dall'altro che la rivoluzione continuerà ad espandersi nelle zone semicoloniali mentre in quelle della metropoli segnerà il passo. Da esso è derivato inoltre, piu o meno consapevole ed esplicito, il concetto di una lotta al capitalismo condotta dall'esterno dei suoi gangli essenziali, attraverso l'erosione dei suoi mercati, delle sue appendici coloniali, del suo spazio di influenza. Concetto irto di pericoli per il genuino internazionalismo operaio, e che esige logicamente un ferreo centralismo su scala mondiale, lasciando BibliotecaGino Bianco ·
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