Passato e Presente - anno I - n. 4 - lug.-ago. 1958

Esami di Stato e scuola laica 479 ' ' profonda riforma strutturale della scuola, che sola potrebbe dare un'adeguata soluz_ione al problema dell'istruzione in Italia. Intanto gli esami di maturità, anche cosf come sono, non sono la peggiore delle nostre istituzioni scolastiche ed è anzi necessario renderli il piu efficienti possibile, smascherando l'incuria del Ministero della P. I., -che cerca di screditarli anche con la cattiva organizzazione: per fare un .solo esempio, si dia uno sguardo ai lavori di una commissione esaminatrice nei primi giorni d'esame e ci si troverà di fronte all'edificante spettacolo <li un presidente affannosamente intento a ricercare i commissari mancanti. Le nomine vengono fatte troppo tardi, né si provvede tempestivamente alla :sostituzione degli eventuali rinunciatari; in questa situazione caotica si svolgono le prove scritte, alle quali i commissari, che ancora non ci sono, dovrebbero assistere in due o tre sedi differenti (date le larghe concessioni ·fatte in materia alle scuole legalmente riconosciute). In queste condizioni vien da sorridere dell'ingenuità di chi vorrebbe aumentare (come nel progetto Rossi) il numero delle prove scritte e ridurre quelle orali, credendo <li dare cosf maggiore serietà agli esami! E naturalmente le sostituzioni all'ultimo momento vengono fatte come :si può, anche senza che i commissari abbiano i requisiti solitamente richiesti. Questo non è che un particolare, ma che si aggiunge a tanti altri, inquadrandosi in quella campagna contro gli esami, di cui parlavamo all'inizio e che costringe chil!nque abbia a cuore la sorte della pubblica istruzione in !talia a prendere, almeno provvisoriamente, le difese di questa istituzione, per difettosa che sia. Potrà essere spiacevole, invece di proporre nuove e originalissime riforme, dover concludere che è meglio lasciare le cose come stanno. Ma, pensando a quello che era il progetto Rossi, non ci si può che rallegrare, <l'accordo con Dino Pieraccioni 1 , che esso si sia perso nei corridoi ministeriali. E il provvedimento piu recente, su iniziativa dell'ex-ministro Moro, <là, per cosi dire, un colpo al cerchio e uno alla botte, riducendo a tre il numero delle materie in cui si può rimandare a ottobre (provvedimento indubbiamente utile), ma togliendo il carattere eliminatorio della prova scritta d'italiano (il che è per lo meno discutibile); mentre non prende in considerazione la proposta di soppressione del membro interno della scuola di provenienza, che sarebbe stato l'unico provvedimento serio da prendere. Il ministro Moro naturalmente ha dimenticato che nel 1920 i popolari consideravano un « anacronismo (sic!) che la stessa persona che insegna esamini>> 2 • • ' In realtà, per eliminare almeno qualcuno dei piu stridenti arcaismi della nostra scuola, come suggerisce Guido Calogero nei suoi interessanti studi · 1 Cfr. Autopsia degli esami, nel « Ponte >> 1957, p. 1496. 2 . A. ANILE, !oc. cit., p_. 29. Biblioteca Gino Bianco

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