Esami di Stato e scuola laica 473 e si facevano continue ripetizioni del programma: ripet1z1oni quotidiane, settimanali, mensili, annuali 1 • Le norme per gli esami scritti nelle scuole dei Gesuiti 2 costituiscono la base delle consuetudini ancora oggi vigenti in Italia. Ancor piu evidente è poi l'influsso gesuitico sia nell'ordinamento degli studi: i cinque anni di ginnasio e i tre di liceo corrispondevano rispettivamente ai cinque anni del corso umanistico e ai tre del corso filosofico; sia nell'esaltazione dell'insegnamento umanistico, in cui lo studio del latino ha una parte rilevantissima. Insomma il giovane Stato italiano, pur nell'intento di costruirsi una scuola laica e moderna, non riusciva a liberarsi dalla concezione autoritaria di una scuola che serva essenzialmente per giudicare e controllare. E questa esigenza di controllo era naturalmente sentita anche nei riguardi di tutte le iniziative private nel campo scolastico ed era in questo caso ben giustificata .per il timore di mettere a repentaglio gli stessi risultati del Risorgimento politico, qualora l'educazione fosse rimasta nelle mani dei ceti piu reazionari. Tuttavia attraverso le leggi e i regolamenti successivi alla legge Casati, si attua un progressivo e sensibile alleggerimento del sistema di esami. Già nel 1876 il ministro Coppino propone di dispensare gli alunni piu meritevoli dagli esami di promozione e nel 1893, secondo una norma sostenuta dal ministro della P. I., Ferdinando Martini, gli esami di promozione rimangono soltanto per le materie in cui gli studenti non abbiano raggiunto la sufficienza; se anche all'esame questo giudizio è confermato, lo studente ripeterà la prova nella sessione autunnale. Due anni dopo, nel 1895 il deputato M_orandi proponeva di abolire gli esami estivi e di fare una prova unica in autunno per gli alunni non meritevoli di dispensa. Tale richiesta veniva accolta definitivamente nel Regolamento sugli esami, R. D. 13 ottobre 1904, n. 598, art. 22. Da allora lo scrutinio finale sostitui l'esame di promozione e gli esami autunnali assunsero il valore di esami di riparazione. Piu cauti si era stati però riguardo agli esami di licenza: con una circolare del 21 aprile 1881 il ministro Baccelli aveva istituito la « licenza d'onore», consentendo che questa potesse essere ottenuta anche senza esame da chi avesse riportato la media di sette in tutti gli anni di corso (come aveva precisato, nel I 875, il Regolamento -Bonghi, l'esame di licenza verteva sul programma di tutti i corsi precedenti). Ma nel 1894, su proposta del ministro : Rat~o studtorum, cap. IV, 1_1~15 (ibid., pp. 145 sg.). Rat!o. stu_diorum, cap. ~III (ibid., pp. 185 sgg.). I candidati perdono l'esame se assenti 11g1or-°:odello ~cr1tto, _devono essere puntuali, venire provvisti dei libri . e d~lle altre cose necessarie a scrivere, non comunicare con i compagni di banco: se si troveranno due composizioni simili ambedue saranno ritenute sospette· se qualcuno avrà, per necessità, ottenuto il permesso di uscire, dovrà lasciare il t~ma e quello che ~vrà scritto presso il Prefetto o chi allora presiede. Ciascuno piegherà be1:e la propria composizione e vi scriverà a tergo nome e cognome. Chi non avrà fini~o la composizione consegnerà quello che avrà scritto. BibliotecaGinoBianco
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