472 Melina Insolera qualsiasi problema scolastico. È vano co~siderare astr~ttamente q~ante e quali splendide riforme si potrebbero fare 1n una scuola ideale, prescindendo dalla situazione reale. Anche l'istituto degli esami, come si è configurato dal Risorgimento a -oggi, non può essere compreso se non in questa prospettiva. Se l'istruzione, al momento dell'unificazione non fosse stata direttamente o indirettamente nelle .mani del clero, non si sarebbe sentito il bisogno di affermare che è compit~ dello Stato provvedere all'istruzione. Del resto, nel Piemonte del 1859 (anno di promulgazione della legge Casati), dopo le leggi Siccardi del 1850 e la legge soppressiva delle corporazioni religiose, propugnata dal Cavour nel 1855 (i Gesuiti erano già stati espulsi nel 1848), le preoccupazioni non erano tali da impedire l'accoglimento del principio liberale che consente ai privati di aprire scuole e ai giovani, che non abbiano studiato nelle scuole statali, di presentarsi agli esami per ottenere titoli di studio legali. In seguito la legge Casati fu, con lievi varianti, estesa a tutte le altre parti d'Italia e proseguf, per tutto il secolo, il processo di regificazione (o statizzazione) delle scuole esistenti. Ma sarebbe una conclusione affrettata pensare al trionfo della scuola statale; perché la tradizione precedente influiva, e in modo determinante, sulla formazione stessa della nuova scuola. L'indice piu chiaro è dato proprio dalla legislazione sugli esami. Con la legge Casati la scuola è tutta incentrata su un pesantissimo sistema di esami : oltre agli esami di licenza dai vari ordini di scuole, c'è un esame di promozione da una classe all'altra e un esame d'ammissione per il primo corso d.i ogni nuovo ordine di studi (per esempio c'è l'esame di licenza ginnasiale e, iuoltre, l'esame d'ammissione alla I classe liceale; l'esame di licenza liceale e, per chi lo abbia superato, l'esame per essere ammesso a una facoltà univer~itaria). Per giunta,. durante l'anno scolastico, vi sono esami alla fine di . . ogn1 trimestre. L'esame trimestrale presuppone la ripetizione della materia svolta nel trimestr,e, l'esame di promozione quella della materia svolta nell'anno, l'esame di licenza quella della materia studiata nell'intero corso di studi. Ora questo sistema di continui controlli è di chiara derivazione dalla scuola gesuitica. Ivi vigevano esami di ammissione 1 , di promozione 2 , finali 3 , 1 Costituzioni della Compagnia di Gesu, trad. it. di M. Barbera, Padova 1942, parte _I~, cap. XII~, 4? p. 105: « Spetterà al Rettore ... di provvedere che i nuovi venuti siano esam1nat1 e vengano assegnati a quelle classi e con quei professori che loro convengono ... >> E Ratio studiorum, cap. XII, 10. 2 Ratio stu4iorum, cap. I, 19, I (ibid., p. 122) « Nel corso di filosofia tutti, verso la fine d1 ogni anno, dovranno essere ·seriamente esaminati d·a esan1inatori designati, presente il Rettore ... >> Cfr. anche ibid., 3, p. 124. . 3 Ratio Studiorum, cap. I, 19, 10 « verso la fine del quarto anno di teologia 51 tenga l'ultimo esame, di almeno due ore per ciascuno >>. Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==