Passato e Presente - anno I - n. 4 - lug.-ago. 1958

, Giuseppe Carbone per neutralizzare la mozione del sindacalista cattolico Longinotti, intorno alla quale pure si andava delineando una convergenza antifascista, sull'onda del disgusto che nella pubblica opinione si levava per jl dilagare nel paese delle feroci gesta delle squadre (cfr. pp. 308-10).. Anche in questa occasipne Mussolini riesce ad aggirare le posizioni, a dividere gli avversari, a giocare sui loro contrasti e sulle loro paure, a puntare contemporaneamente sulla carta della legalità e su quella della illegalità, ,sulla carta della prudenza e su quella dell'avventura. La straordinaria capacità che ha il Tasca di porre i problemi e di seguire il volgere degli eventi dal punto di vista del fascismo e delle sue molteplici e complesse componenti non va in nessun modo fraintesa come un limite della sua ricostruzione storiografica, o come un astrarre dal blocco delle condizioni e delle implicazioni strutturali sulle quali sorge e si innesta il fascismo. Tutt'altro. Anche se nel suo lavoro è for<;e troppo sommariamente misurata nelle sue molteplici dimensioni la crisi strutturale della società italiana nel dopoguerra; anche· se non sempre lo sorregge una coscienza chiara delle· connessioni tra fomiti strutturali della crisi e suoi drammatici svolgimenti etico-politici, e se perciò egli talvolta si trova impigliato nella confusione tra risolta (o avviata a soluzione) crisi di congiuntura e contenuto dissesto finanziario, da una parte, e preteso assorbimento e assestamento della piu génerale crisi strutturale, -dall'altra; pure il Tasca sa dare un contributo di prim'ordine a chiarire le origini e le connessioni di classe del fascismo e sa anzi rintracciarle in un modo cosi concreto e preciso, connetterle in un modo cos1 vivo nel ricco e contraddittorio contesto della storia italiana di quegli anni, da fornire spunti preziosi per superare quelle stesse confusioni tra « crisi >> e « m'inaccia >>di cui si è sopra discorso e di cui talora egli stesso è vittima. Si guardi, ad esempio, come solidamente connette proprio al recedere e al ripiegare del movimento operaio rivoluzionariò la spinta di classe che dà fiato e incentivo al fascismo, chiarendo cos1 come la « minaccia bolscevica>> non fosse affatto la condizione del fascismo, ma come anzi il venir meno dell'offensiva operaia ne consentisse lo scatenarsi: Mussolini non gode, verso la m,età del 1922, di quella totale libertà di movimento che avrebbe voluto sempre conservare. Nella evoluzione della situazione del fascismo, dopo il 1919, vi è qualche cosa di irreyocabile: Mussolini, che ha al tempo stesso diretto e seguito il movimento, si trova spostato affatto a destra e nello stesso movimento fascista le forze e gli interessi reazionari apertamente prevalgono. Il pericolo « bolscevico >> è scartato da molto tempo : le masse sono sulla ·difensiva, i loro capi sono disoBiblioteca Gino Bianco

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