Origin i del fascismo cara a Turati, con la quale egli simboleggiava il misterioso travaglio creatore della storia), si schiudesse per evoluzione progressiva, col beneplacito della classe dirigente 1 • Proprio in quanto il Valeri ha compreso il carattere peculiare e niente affatto statico dell'equilibrio in cui si era venuta componendo la società italiana nel decennio giolittiano, egli non crede ad alcun magico sortilegio delle formule e combinazioni politico-parlamentari di Gio... litti, e ben sa dar conto della inanità del suo ultimo ritorno dopo la guerra, o meglio del diverso significato e risultato della sua ultima azione di governo: Le smarrite speranze riposte in Giolitti andarono deluse non appena le . vecchie risorse della sua politica apparvero insufficienti nella nuova temperie economica e sociale del paese. Nel primo quindicennio del secolo, allorché l'Italia cresceva in fresco sboccio, il suo empirico lasciar fare a vantaggio degli operai era apparso alla borghesia illuminata saggia risoluzione, perché l'aumento dei salari si accompagnava con un naturale incremento delle forze capitalistiche; ma ora, dopo le distruzioni della guerra, l'indebolimento dello Stato, la paralisi della vita economica minacciata da un moto rivoluzionario che manteneva il paese in una pericolosa tensione, la politica degli alti salari esigeva una radicale trasformazione della struttura sociale che le classi dirigenti (rappresentate oramai dai grandi industriali e finanzieri arricchiti dalla guerra, diventati sempre piu scoper-- tamente « i padroni del vapore>>) non potevano accettare a pena di scomparire appunto come classi dirigenti. Lo stesso coraggioso tentativo che egli fece di domare l'agitazione sociale culminante, ai primi del settembre 1920, con l'occupazione delle fabbriche, mediante sistemi analoghi a quelli che aveva usato vantaggiosamente di fronte allo sciopero generale del 1904, non riuscf che a inasprire lo spirito aggressivo degli industriali, precipitando il paese verso una soluzione di forza. Nel 1904, il lasciar fare di Giolitti aveva sf contribuito a stimolare le forze conservatrici nella difesa q.el vecchio ordine minacciato, ma non fino al punto di spezzare le conquiste sindacali e politiche della classe operaia, e neppure di interrompere il moto ascensionale verso la conquista di altri benefici, perché il parallelo incremento dell'industria consentiva alla classe proprietaria un margine sufficiente di guadagno e quindi di efficienza politica. Ora, nel 1920, l'occupazione sistemat~ca delle fabbriche, condotta sul1' esempio, divenuto ormai un mito propulsore, della rivoluzione dei Soviet, rappresentava effettivamente per gli industriali un pericolo mortale... Giolitti stesso, pur appoggiando, conforme alla sua tecnica e ai suoi liberali con1 N. VALERI, op. czt., pp. 16-9. / Biblioteca Gino Bianco
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