Origini del fascismo 457 liberali e democratici prefascisti); ma poggia sullo stesso equivoco. Poiché altra cosa è la crisi della società italiana nel dopoguerra - le sue origini, le sue dimensioni, le sue connessioni profonde con tutto il tessuto sociale, le sue radici in problemi squilibri malformazioni tradizionali della società italiana - altra cosa è la cosiddetta minaccia bolscevica, che è mito e realtà assieme, e realtà soprattutto in quanto velleità, confusione, semplice e unilaterale manifestazione di quella crisi, suo aspetto contraddittorio e parzialissimo. È proprio dalla tenace distinzione di questo aspetto - pregnante e quanto si vuole suggestivo - della crisi della società italiana del dopoguerra, dalla crisi stessa come fatto piu generale e complesso, che investe tutta la compagine sociale e il presente e il passato della società ·tutta intiera, è solo da questa tenace e rigorosa distinzione che si può essere indotti a porre correttamente il problema delle origini, delle dimensioni e dello svolgersi e non risolversi di quella crisi, senza ridurla a una pura commozione degli spiriti e senza confonderla con fenomeni di congiuntura. Non solo. Tale distinzione offre anche la condizione indispensabile per comprendere come, perché e in che senso dalla crisi nasce la « minaccia )), e anche come essa si trasformi niente affatto casualmente in mito. Consente, cioè, di arrivare a meglio comprendete come quella « minaccia )) abbia nella crisi - negli aspetti strutturali e morali della crisi - il suo vivido humus e ne sia assieme manifestazione e tentativo disperato e abortivo di soluzione. Sf che, quando quel tentativo non già è fallito (perché mai assunse una qualche forma di concretezza) ma si è rivelato per intero nella sua inanità e impotenza e a tutti gli effetti e agli occhi di tutti appare trascorso ed esaurito, la crisi è ben lungi dall'essere esaurita e solo ha segnato ..un'altra sua tappa, ha bruciato una parte sola delle energie riposte nel suo seno, delle speranze di cui arse, spingendo altrove la sua fiamma, disegnando prospettive diverse. · Salvemini è di proposito tornato sull'argomento negli ultimi anni con un saggio pubblicato negli Studi in onore di Gino Luzzatto· 1 che riprende l'antica tesi, ma che meglio potrebbe valere ad attestare l'operosità e le benemerenze della politi<;a economica e di ricostruzione dei vari governi liberali democratici del dopoguerra anziché a dimostrare risolta o almeno avviata a soluzione la crisi delle strutture economico-sociali del paese già esasperata dalla guerra. La stessa testimonianza 1 - L'Italia economica dal_ 1919 al 1922, nel vol. III, Milano 1950. Biblioteca Gino Bianco
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