Pr_axised empirismo 435 l'uomo impedendogli di esperirla come « proprio corpo inorganico>>. Tale estraneità è d'altra parte confermata e ribadita dalla tendenza a considerare come oggetto nostro solo la cosa posseduta in senso borghese : « La proprietà privata ci ha fatto talmente ottusi e unilaterali che un oggetto è nostro solo quando lo abbiamo ... Tutti i .sensi fisici e spirituali, sono stati quindi sostituiti dall'alienazione di essi tutti, dal senso dell'Avere >>.Cos1 dal piano stesso _del senso comune, che è il piano del realismo pragmatico, germinerebbe paradossalmente - in virtu del condizionamento sociale - la coscienza fabulatrice del realismo ontologico. Questo potrebbe spiegare o contribuire a spiegare ciò che altrove Preti ben definiva il paralogismo del realismo metafisico nelle sue varie forme, consistente nel fatto che « esse si presentano_ con la pretesa di rappresentare la visione del mondo del senso comune>>. In .uno scritto del '53 1 Preti si era accostato, se pur fuggevolmente, all'interpretazione marxiana del realismo ontologico come estraneazione e reificazione da rifondersi nel fenomeno generale dell'alienazione umana, ma in Praxis ed Empirismo non sviluppa né riprende l'accenno come sarebbe stato invero auspicabile, tanto ·piu se teniamo presente l'esplicito intento di recuperare, attualizzandola, la problematica marxiana. 7) Vorremmo da ultimo osservare, riprendendo una considerazione già adombrata, che l'integrazione dell'empirismo logico nell'orizzonte della filosofia della prassi potrebbe forse facilitare una risposta chiarificatrice intorno al delicato quesito del rapporto tra verificazione fattuale e verificazione logica. Un critico, Enzo Paci 2 , ha ripetutamente sostenuto l'esistenza in seno alla· dottrina neopositivistica della verificazione di una netta dualità fra ciò che leibnizianamente o anche humeanamente potrebbe chiamarsi verità di fatto (sintetica1 contenutistica, esistenziale) e verità di ragione (analitica, formale, tautologica). Da un lato, piu precisamente, il criterio di significanza verrebbe indicato nella possibilità di riferirsi il piu immediatamente possibile ad enunciati protocollari, di osservazione; dall'altro, la verificazione coinciderebbe con il controllo logico-linguistico, l'accertamento cioè del fatto che una proposizione o un complesso di proposizioni sianò state costruite rispettando la grammatica logica dell'universo di discorso cui appartengono. La verificazione di un enunciato della matematica pura e la verificazione di un enunciato della fisica sperimentale possono esemplificare tale duplicità. Tornando ancora al testo di Preti, vi si desume (p. 35) che la già accennata triplicità della verificazion~: F-verità, C-verità, L-verità, dà luogo a sua volta· alla distinzione fra tipi di verità . 1 <~ R~alismo ontologico .e senso comune», in Linguaggio comune e· linguaggi scientifici, Bocca, 1953. · 2 Cfr. « La verificazione nel neopositivismo >> in Esistenzialismo e relazionismo, D'Anna, I 957. Biblioteca Gino Bianco
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