Passato e Presente - anno I - n. 4 - lug.-ago. 1958

Praxis ed empirismo rale del discorso: proprio quello che afferma Preti nel passo sopra riportato a proposito della metafisica. La C-verità di un'eventuale metafisica rigorosamente costruita - a prescindere dal fatto che la metafisica si caratterizza per il valore e contenuto esistenziale che essa pretende di conferire ai suoi asserti non empirici - rimane sospesa in aria e non conduce all'avere senso, oppure non conduce all'avere significato, se vogliamo riprendere la distinzione tra l'essere sprovvisto di senso ( unsinnig) e l'essere vuoto di significato (sinnlos ). 4) Tuttavia il contributo positivo della filosofia della prassi non consiste solo, a nostro avviso, nell'offerta di una 1notivazione etica e di una cornice culturale-filosofica, ma - su un piano piu tecnico - in un complesso di istanze spesso polemicamente espresse, di suggestioni e di correttivi che hanno già operato - in modo diretto o indiretto - e che possono ·ancora utilmente operare. È noto infatti come l'acuta sensibilità delle correnti marxistica e pragmatistica per la dimensione storica dei problemi e il loro contesto biologico-sociale-culturale, sia valsa a dare maggiore plausibilità e piu equilibrata ragionevolezza al programma antimetafisico del nuovo positivismo, viziato in origine da un astratto « furor >> liquidatorio (Si pensi ad. es. alla condanna carnapiana della metafisica giudicata « mediocre espressione del sentimento della vita >> e cattivo surrogato della musica, e la si confronti con la posizione di un Morris che l'interpreta come « discorso formativo-sistemativo >> organizzante il comportamento « in modo che l'interprete non possa avere sorprese >>). L 'atteggian1.ento di Preti verso la metafisica è fortemente polemico; tuttavia egli ammette che molti problemi metafisici possano « presentare parti o aspetti, oppure essere suscettibili dì determinate traduzioni e i.Jiterpretazioni, tali che abbiano senso e siano affrontabili da un punto di vista positivo >> (p. 95). La stessa istanza biologicosociale e storicista ha influito beneficamente, d'altra parte, nel dissipare r equivoco tra convenzionalismo e arbitrarismo, fra principio di tolleranza e libero giuoco, inducendo i piu illuminati sostenitori delle nuove metodologie a denunciare « il residuo sottile di platonismo >> (Geymonat) celantesi nel convenzionalismo astoricista, e a chia_rire come la scelta e la fissazione delle strutture logico-sintattiche (assiomi e regole di deduzione) si compiano in un plenum storico-culturale e sotto la pressione di ben concrete richieste. Lo stesso Preti, che in un precedente studio su La struttura dei linguaggi tecnici aveva osservato come la convenzionalità vada intesa in senso logico e non pragmatico, addita uno dei piu interessanti e persuasivi punti di contatto tra filosofia della prassi e moderne correnti epistemologiche nel fatto che la concezione marxista dei fenomeni di sovrastruttura deve postulare, per essere coerente e accettabile, una interpretazione convenzionalistica dei sistemi culturali, cosf come un maturo convenzionalismo non può non riconoscere il condizionamento degli universi di discorso. • BibliotecaGino Bianco

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