« Welfare-State >> e Socialismo risti vadano individuati nel fatto che gli operai hanno maggiore potere politico dei proprietari terrieri e capitalisti. Due distinte questioni discendono da questa posizione. Primo, è corretto dire che il governo laburista esercita potere nell'interesse degli operai piuttosto che su di essi? Secondo, sono questi governi immuni dalle pressioni della nuova élite dirigente dell'industria e della finanza? È stato il governo laburista, dopo tutto, che ha nazionalizzato la Banca d'Inghilterra e ha nominato come direttori dei banchieri che hanno mantenuto i loro interessi privati nel modo reso di pubblico dominio nel recente scandalo del Bank Rate. In ogni caso, il Crosland accetta la mitologia liberale, e crede che le decisioni elettorali nelle nostre società siano libere, benché l'accesso popolare alle informazioni politiche sia limitato e manipolato. Alcune considerazioni incidentali a proposito della politica si prestano ad illuminare in modo singolare le interpretazioni di Crosland. Egli parla di <<. una plebe consumata dalla rabbia >> in occasione dell'aumento delle prebende parlamentari. Ma deve sapere che la «rabbia)), se c'era, era principalmente provocata dalla stampa del partito conservatore, in quanto proprio i deputati conservatori godono di redditi extra parlamentari. Egli liquida la scissione del 1951 nel partito laburista (quando Bevan, Wilson e Freeman dettero le dimissioni) come « la furia vergognosamente sproporzionata causata dalla disputa sui 300 milioni circa di spese di arm~menti >>. Eppure la disputa del 1951 riguardava l'intera condotta della politica estera, la priorità da accordare o meno al mantenimento del welfar,e state di fronte alle richieste americane di riarmo inglese. L'autore di The future of socialism, infine, asserisce che i laburisti e i conservatori credono ambedue nella libertà individuale. Certo, molti conservatori sono antiquati liberali che credono nella libertà individuale, ma la recente erosione delle libertà civili inglesi è stata causata principalmente dal governo conservatore, benché - a loro vergogna - un certo numero di laburisti, ex ministri, si sia levato ai Comuni a difendere queste pratiche sul piano della « ragion di Stato )). Non ci sorprende del ~utto che il Crosland rifiuti di considerare una politica di questo genere come un problema da risolvere, poiché tale politica è il prodotto dello Stato burocratico nella società burocratica. Il Crosland dedica molta attenzione alla struttura di classe. Ma quando tratta di essa, si riferisce principalmente al sistema sociale in Gran Bretagna che egli tanto aborrisce. Il suo scopo è di f~re della Gran Bretagna una società borghese, del tipo americano. È notevole anzi che egli non citi alcun esempio continentale, tranne quello svedese, quando l'esperienza francese e quella tedesca potrebbero forse essere piu significative per l'Inghilterra. La struttura sociale americana può essere o no preferibile alla combinazione di snobismo piccolo-borghese e di arroganza pseudo-aristocratica che caratterizza Biblioteca Gino Bianco
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