Passato e Presente - anno I - n. 4 - lug.-ago. 1958

542 Carlo Meana E sono proprio i part1t1 comunisti occidentali ad offrire in questa occasione una prova di sconsolante conformismo. Appena un anno fa, nell'aprile del 1957, occupandosi dei nuovi problemi che l'autogestione e<l i consigli operai propongono allo studio dei partiti operai, economisti e dirigenti del PCI svilupparono analisi originali, ricche di motivate perplessità 1 Tutto questo è svanito; _dopo aver deciso di rinunciare ad un approfondimert_to teorico nel reciproco interesse, il PCI si è sottratto persino al minimo dovere di competenza sui problemi di politica estera, cos1 come è richiesto ad un grande partito di opposizione. Mentre Tito parlava, nel suo rapporto introduttivo, contro i piani per l'istallazione di rampe di lancio missilistiche in Italia, sviluppando temi assai simili alla identica campagna delle sinistre italiane, nei banchi degli ospiti sedeva un solo osservatore del PCI senza mandato ufficiale. Né si è trovato a Lubiana il rappresentante del Partito comunista francese che potesse intendersi con Benkheada Ben Youssef, capo della delegazione del Fronte di Liberazione algerina, quando dalla tribuna ha dichiarato che « se i popoli hanno solidarizzato con le sofferenze del popolo algerino, purtroppo questo non è stato il caso della Francia dove i dirigenti della classe operaia non hanno agito nello spirito del1'anticolonialismo e non hanno dimostrato alcuna solidarietà con il popolo algerino impegnato nella lotta per la propria liberazione». Il lusso di questa assenza è reso a tre dimensioni dalla contemporanea sedizione militare in Algeria e dal generale con un piede nella staffa, lf_11per montare a cavallo. Oplà, confidando beati nel fluire delle storie, nello zeffiro_ cosi soave, convinti che ogni energia vada serbata per il galoppe finale, si decide che nella grande riserva, nella chasse gardée, tutto rimanga immobile. Tibor Déry ha lasciato la parola a Tacito: « E come 1: nostri· corpi crescono lentamente ma prestamente muoiono, cosi gli ingegni e gli studi è piu facile opprimerli che richiamarli in vz·ta. Che volete se per quindici anni, periodo non breve della vita umana, molti sono morti per opera del caso, e i piu arditi per crudeltà dell'imperatore?>> . CARLO MEANA la querimoniosa sterile nociva protesta di Tito ha finito col nascondere e coprire completamente il problema, a parer nostro centrale, decisivo, storicamente maturo che è dinnanzi al mondo comunista nella fase attuale: e cioè il problema della distribuzione dei differenti compiti che le nuove condizioni mondiali assegnano ai partiti operai dell'Est e a quelli dell'Occidente. Ai primi spetta, so~ prattutto, l'indispensabile ufficio della conservazione; ai secondi, essenzialmente, quello altrettanto indispensabile di ·portare innanzi, profondamente innovando nella continuità, il processo di trasformazione rivoluzionaria della società capitalistica ». 1 Cfr. I Consigli operai in f ugoslavia, Editori Riuniti, Roma 1957, particolarmente gli interventi di B. Trentin, V. Vitello e l'introduzione di L. Longo. Biblioteca Gino Bianco

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