Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Estetica e marxismo prediletti, sull'opera sua. Tagliati tutti i fili delle intenzioni soggettive, essa va veduta, per cosf dire, a contours découpés. La domanda corretta, alla fine, suona : In che misura, indipendentemente dalle giustificazioni morali e teoriche del suo autore, l'opera di Lukacs scalza o supera, per sua propria forza interna, lo stalinismo? In che misura, cioè, essa ci serve per il nostro futuro culturale? 5. - Prospettive in campo lungo: marxismo ed estetica, primo tempo. -. In campo lungo, ma con inquadramento rapidissimo, si dovesse riprendere dall'alto l'estetica del nostro secolo e si mirasse a una visione d'insieme della superficie in rapporto ai suoi livelli di profondità, lo spicco del terreno si rivelerebbe in un contrasto, accentuatissimo, dominante il disegno delle correnti e delle configurazioni piu diverse. Detto con poche parole, il contrasto è fra una concezione filosofica e conoscitiva dell'arte ordinabile in una « Estetica >> (la critica dell'arte e la sua eventu_ale metodologia, quindi, un corollario) e la tendenza a risolvere la sedicente « scienza » estetica in una metodologia quanto piu possibile rigorosa per l'interpretazione critica del fatto artistico. Si tratta di due modi molto diversi di collegare la parola « arte >> alla parola « scienza ». Nel primo caso, scienza vuol dire, umanisticamente, spiegazione del mondo come «totalità» (e l'arte ne è un aspetto). Nel secondo, con maggior simpatia ed ammirazione per i procedimenti delle scienze specializzate, vuol dire consapevolezza metodologica, uso di strumenti specifici per aggredire un'esperienza particolare, indipendentemente da spiegazioni filosofiche di ordine generalissimo. Il primo modo di significare l'estetica è antico almeno quanto la concezione greca dei compiti della « conoscenza » e del privilegio della filosofia. Il secondo nasce con la critic~ alla funzione egemonica della filosofia tradizionale nel mondo moderno dopo c~e, sotto la crescente pressione degli sviluppi tecnologici della rivoluzione industriale, le scienze singole, specializza.p.dosi, si furono del tutto distaccate dal grembo della vecchia madre : la Filosofia come totalità on·nicomprensiva. La crisi dell'hegelismo com~ sistema massiccio ne fu un aspetto vistoso; il sorgere della filosofia della praxis ne fu un altro. Accade pertanto che la tendenza a risolvere l' « Estetica >> in una metodologia operativa la si ritrovi là dove i terreni di cultura conoscono una v~cchia e moderna coltivazione di empirismo e di pratica scientifica piu specializzata. Mentre la concezione dottrinaria e fìloso&ca del- .Biblioteca Gino Bianco

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