332 Albert Soboul zioni politiche: potevano i sanculotti avere della democrazia e della dittatura rivoluzionaria la stessa concezione della borghesia? Le molteplici interferenze della rivoluzione borghese e del movimento popolare pongono, nel 1793 e nell'anno II, due serie di problemi. Un problema d'ordine politico : come si concilia la condotta dei sanculotti con le esigenze della dittatura rivoluzionaria e le necessità della difesa nazionale? In altre parole, come risolvere il problema dei rapporti della democrazia popolare sanculotta col governo rivoluzionario borghese? E un problema di ordine sociale: come si ~onciliano le aspirazioni e le rivendicazioni sociali ed economiche dei sanculotti con le esigenze della borghesia dirigente? In altre parole, come risolvere, nelle condizioni della fine del XVIII secolo, il problema dei rapporti fra classi popolari e classi possidenti? Qualunque sia stata l'importanza del posto che ebbe l'Incorruttibile, egli non poteva agire che in questo quadro. Robespierrismo e antirobespierrismo: il quesito stesso rappresenta tipicamente un falso problema. Il 9 termidoro costituisce, in ultima analisi, un tragico episodio del conflitto tra le classi in seno all'antico Terzo stato. Ma per situarlo nel suo giusto significato, non si può dimenticare che la rivoluzione era essenzialmente una lotta fra l'insieme del Terzo· stato e l'aristocrazia europea. In questa lotta, la borghesia era alla testa : nelle condizioni storiche date, poteva essere diversamente? · Sull'essenziale, odio per l'aristocrazia e volontà di vittoria, i sanculotti erano d'accordo col governo rivoluzionario. E non si distaccarono di qui: dal 13 vendemmiaio anno IV al 18 fruttidoro anno V, ricacciando il loro legittimo risentimento, alcuni di loro aiutarono ancora la borghesia termidoriana a schiacciare la controrivoluzione. Ma ben presto si manifestò il contrasto fra il governo rivoluzionario e la sanculotteria parigina. Se questo contrasto sorse clalle conseguenze della guerra, esso esprimeva tuttavia le tendenze insopprimibili di due categorie sociali differenti. Sul piano politico, la guerra esigeva un governo autoritario, e i sancul9tti ne avevano ben coscienza, in quanto contribuirono alla creazione di esso. Ma naturalmente la guerra e le sue esigenze entravano in contraddizione con la democrazia quale la praticavano i sanculotti, che spontaneamente inclinava verso un sistema di governo diretto la cui debolezza appariva incompatibile con la condotta della guerra. I sanculotti avevano rivendicato un governo forte che schiacciasse l'aristocrazia : non si erano accorti che, per vincere, questo governo sarebbe stato obbligato a costringerli all'obbedienza. Sul piano economico e sociale la contraddizione era altrettanto insormontabile. Robespierre e molti altri Montagnardi affermarono che non si governa in tempo di guerra come in tempo di pace: asserzione valida non solamente Biblioteca Gino Bianco
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