Robespierrismo e rivoluzione 331 tadina autonoma, cosf si è sviluppata in essa una specifica tendenza sanculotta. Occorre ricercarne le manifestazioni nella posizione del mondo artigiano e bottegaio in seno alla società dell'Antico regime, in quella crisi dell'economia francese sulla quale i lavori di C. E. Labrousse hanno gettato nuova luce, nell'aggravarsi delle condizioni di esistenza delle classi popolari molto prima del 1879. Specifica nelle sue origini, questa corrente sanculotta lo è pure nelle sue organizzazioni politiche e nella sua condotta: assemblee generali delle sezioni parigine e società popolari (nelle quali i sanculotti dominano solo nell'anno II), voto orale o per acclamazione, controllo degli eletti e revocabilità, censura dei funzionari. Specifica ed autonoma, infine, per quanto riguarda le sue crisi; cosi quella dell'estate 1793 che si conclude con le · giornate parigine del 4 e 5 settembre, definite da Albert Mathiez come spinta hébertista, e da Daniel Guérin come manifestazione specificamen~e operaia 1 , ma che sono semplicemente giornate sanculotte, senza stretto e preciso legame -con il cammino generale della rivoluzione. Cosf si delinea il carattere specifico della sanculotteria. Affezionata alla regòlamen~azione e alla tassazione che caratterizzarono l'antico sistema di produzione e di scambio, essa restava in maggioranza ostile allo spirito della borghesia incessantemente tesa a instaurare la libertà per le proprie iniziative. Il sanculotto restava attaccato alla sua bottega, al suo negozio, al suo campicello: aspirando alla proprietà parcellare, se già ne aveva, e al rango di piccolo produttore indipendente, non aveva nulla della mentalità proletaria. Gli antagonismi sociali si complicavano però attraverso opposizioni politiche. Il movimento popolare dopo il 1789 tendeva al decentramento e alla autonomia locale: tendenza antica, profonda, a lungo compressa dall'imperiosa centralizzazione monarchica, che trovò espansione nell'89. La guerra esterna e quella civile resero quest'ultima di nuovo necessaria. Alla primavera del I 793, la logica della difesa nazionale rinsaldò l'unità di ciò che restava del Terzo stato rivoluzionario: ~orghesia montagnarda e giacobina, sanculotteria. Il popolo impose il governo rivoluzionario, la leva in massa, l'economia diretta che doveva provvedere al vettovagliamento delle città e all'allestimento dell'esercito. Ma la borghesia, che fin dal principio aveva tenuto le redini della rivoluzione, voleva, attraversC? i Montagnardi, prenderne la direzione: i sanculotti si sarebbero accontentati di obbedirle? Il governo rivoluzionario era stato creato per fare la guerra alle frontiere e compiere la distruzione dell'aristocrazia: ma, dopo averlo installato al potere, avrebbero i sanculotti sopportato il peso..di un governo forte e centralizzato? Il conflitto si aggravava per la differenza di mentalità e di posi1 A. MATHIEZ, La Révolution franç-aise, III, p. 41; D. ·GuÉRIN, op~ cit.· I, 13. Biblioteca Gino Bianco
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