Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

ROBESPIERRISMO E RIVOLUZIONE Robespierre e il robespierrisnio sono stati, anclie in Italia, al centro di una polemica che non è solo storiografica, ma anche ideologica e politica. Cosi, nell'esaltare in Robespierre, sulla scorta di Albert Mathiez, il punto di massima coerenza raggiunto dalla Grande rivoluzione (tesi, com'è noto, contrastata da Rosario Romeo, che nel robespierrismo vede piuttosto un impaccio allo sviluppo della sostanza borghese della rivoluzione), si è voluta rivendicare quella che appariva una verità offesa dalla storiografia liberale, e insieme teorizzare un tipo di esperienza rivoluzionaria affermatasi contro gli opportunisti di destra e gli estremisti di sinistra. È proprio contro Robespierre « centrista >> (e leggi pure: stalinista) che lancia le sue frecce Daniel Guérin nel primo dei due articoli che qui pubblichiamo. La replica di Albert Soboul, che gli fa seguito, senza abbandonare il campo della discussione ideologica, vuol anche sforzarsi di rimanere su di un terreno di piu stretta valutazione storiografica. Pubblicando entrambi gli scritti, P. e P. intende riproporre al lettore italiano una tematica importante e attuale. (c. p.) I. Il piccolo libro dedicato recentemente da J ean Massin a Robespierre 1 ha ottenuto, si dice, un « successo di libreria». Alcuni se ne rallegrano. L'Incorruttibile, essi dicono, è stato talmente travisato, diffamato dalla storiografia controrivoluzionaria, che era giusto riabilitarlo davanti a un largo pubblico. Ma questa preoccupazione mi sembra troppo unilaterale. Robespierre è stato, per un altro verso, talmente idealizzato e santificato dagli storici moderni della scuola di Mathiez che sarebbe· stato bene anche far reagire l'opinione pubblica contro il « culto della personalità » nella storia. Nella ristretta cerchia degli specialisti l'autorità di Mathiez è oggi un po' pericolante. Fin dal 1930 lo storico sovietico R. M. Zacher, nel suo libro sugli Enragés, gli rimproverava la sua idealizzazione dei robespierristi, e di ~onseguenza il suo « giudizio negativo sul ruolo storico degli Arrabbiati >>, la sua sistematica ostilità verso di loro. Nel 1932 Georges Lefebvre, al momento di prendere il posto di Mathiez alla direzione degli « Annales historiq ues de la Révolution française », fece capire con discrezione che si distaccava dal predecessore sui tre punti seguenti: I) a causa della sua preparazione, 1 Club français du livre, Paris 1955. 21 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==