Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Praxis ed empirismo ropee >> (p. 66); e ancora a proposito del discorso morale chiarisce che esso « può fondarsi su basi universali, e quindi è possibile una certa sua universalità di fatto » (p. 219) nella misura in cui è possibile un'omogeneità reale. Di fronte all'alternativa se questa universalità debba esser storica o restare semplicemente biologica, a noi pare non ci possa esser dubbio che non possa esser che storica, rimanendo coerenti a quella linea marxiana della filosofia della prassi (che Preti accetta) secondo la quale l'uomo è l'essere che fa se stesso, attraverso il lavoro, o meglio attraverso la sua attività cosciente in senso generale. È il problema dell'inizio della storia come « progresso controllato )> (concetto caro in altri scritti a Preti) di contro alla vicenda biologica e poi storico-biologica che lo precede. Nella autodeterminazione della propria vita l'uomo crea pezzo per pezzo un proprio orizzonte universale, e non solo nel senso che l'universalità è conseguibile con l'unificazione concreta del genere umano, come pensa Gramsci, ma anche in quello che, mentre l'uomo unifica praticamente se stesso, si costruisce da specie a genere, e si costruisce in una prospettiva sociale di carattere scientifico (non politico in senso genericamente etico o ideologicamente sollecitatorio ). Parafrasando Marx: se finora l'uomo si è posto il compito di incanalare e indirizzare il suo procedere storico ma di carattere ancora biologico, sfruttando e facendo leva precisamente sulla « naturale » contradditorietà di tale pro~esso, ora si tratta di costruire un·« progresso sociale controllato », sfruttando e facendo leva sulla strumentazione scientifica. Ed è esattamente questo sforzo che infirma e spezza l'unità biologica, la rende non universale, proprio perché in diversi tempi e condizioni l'uomo la supera e con ciò crea le differenze e di classe e di strato, proteso a ritrovare l'unità « naturale » perduta al maggior livello di una unità umanamente e socialmente « co- . strutta ». « Tutto il mondo che ci circonda si va facendo via via piu " artificiale_" » (p. 201 ) .. « La frase "l'uomo [storico] è l'essere che fa se stesso " significa poi questo e niente altro che questo (e tuttavia non è poco): che ad un dato momento della sua evoluzione la specie umana prende in mano il proprio destino, e condiziona secondo i propri bisogni, ma anche secondo determinati scopi, la natura e la specie umana stessa>>(p. 175). Dopo l'immenso periodo in cui l'uomo ha percorsa la strada preistorica dell'evoluzione biologica, egli ha, come accennavamo prima, faticosamente at- . traversato un secondo perioc;loin cui biologia e storia sono rimaste intrecciate ed il progresso complessivo è stato alternativamente deliberato e subfto, regolato e casuale. Solo in questi ultimi tempi l'uomo ha cominciato a realizzare la possibilità di un progresso interamente controllato (interamente storico) e in questo senso sta iniziando il suo lavoro per umanizzare- radicalmente la propria condotta. · Biblioteca Gino· Bianco

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