Praxis ed e1npzrismo 311 (p. 127), cioè l'evidenza offerta dalle « esperienze dei cinque sensi >>(p. 45). Il mondo è colto empiricamente, ed è in questo coglierlo sensitivamente che l'uomo trova il terreno dell'universalità e dell'intersoggettività. Qui « la vita è unitaria, essendo già unitaria la sua base fisiologica>>. Qui nasce_e qui si regge la cultura e riceve la sua prova ultima di successo o di insuccesso operativo la scienza. « La cultura nasce dalla vita e ritorna alla vita: nasce per dare soddisfazione a esigenze vitali, e trova in tale possibilità di soddisfazione il suo criterio di validità, ossia di pregevolezza>> (p. I 16). A livello biologico la specie umana è organicamente unitaria. La grande fatica di costruirsi come genere comincia da questo livello, ma con esso continuamente occorre confrontarsi per misurare la validità dei risultati conseguiti. Non ultimo vantaggio di questa base di universalità biologica o esistenziale è quello di rendere giustificabili quei due princip1 di « verificazione empirica >>e di « autocoscienza sensibile >>che completano e chiudono la concezione pretiana. Il principio di verificazione presiede l'empirismo logico e chiarisce come sia privo di senso fattuale ogni discorso od ogni teoria se almeno le conseguenze (la classe delle conseguenze) non si possono mettere in corrispondenza con enunciati del senso comune, cioè non sono accettabili dall'evidenza pragmatica del senso comune stesso (p. 33). Cosf il principio dell'autocoscienza sensibile « significa che il singolo conosce sé,~e i suoi simili, attraverso l'esperienza sensibile: si conosce, in primo luogo, come ossa, carne e sangue, come cosa fisica che emette suoni, che compie gesti corporei, che prova piacere o dolore, eccetera. E quando dice " io " denota con questa parola un determinato fascio di tali fatti sensibili ... e quando dice "io penso " designa con ciò una connessione tra l'intero fascio di fatti sensibili che chiama "io" e una serie di comportamenti e atti in quel fascio, che chiama "pensare "... >> (p. 48). Come si vede, mentre il principio di verificazione empirica garantisce una rigorosa antimetafisicità, quindi una umanizzazione integrale del sapere, il principio dell'autocoscienza sensibile, che ne è il corrispettivo, garantisce un rigoroso materialismo. Le ·conseguenze dell'impianto teoretico sono altrettanto interessanti: se il fine del lungo e travagliato cammino umano era « l'instaurazione di un regnum hominz·s, ove l'uomo fosse pienamente autonomo e sovrano e di fronte all'esterno e di fronte agli stessi altri uomini» (p. 21), il mezzo moderno per realizzarlo (mezzo che sia con- . gruente al fine e perciò esso stesso fine in• corso di costruzione) non può essere che lo strumento scienti.fico. Esso può regolare tutto il complesso dei comportamenti umani (intesi sempre nella loro dimensione sociale) in modo tecnicamente verificabile e pragmaticamente accertabile, e perciò tale da espellere ogni pretèsa arbitraria su cui possa ancora reggersi in qualsiasi forma il dominio dell'uomo sull'uomo. Dunque, inteso per cultura t~tto il campo, delle scienze e delle tecniche, Biblioteca Gino Bianco
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