, Estetica e marxismo suo prendere a misura di una realtà nuova l'uomo moralmente e socialmente rinnovato delle società nate dalla rivoluzione, furono linee ad alta tensione lungo le quali la sua opera vibrò da noi, nel passato, come oggi non è possibile piu. Noi toglievamo quelle speranze a ~onferma della nostra fiducia in una seria, piena e risolta maturità dell'uol?o nel socialismo realizzato. Ed esse coronavano, insomma, con una prospettiva di « nobiltà dello spirito >> alla fine anche lo stalinismo, anche lo zdanovismo sui quali convergevano strettamente quegli anni. Lukacs aveva avvallato quella prospettiva non volgarmente; nonostante pagine - vistose di retorica sulla grandezza dei « capi >>, la manovra, piu sottile, era quella della sua enfasi sincera. Il « tono >> delle sue pagine era quello di un messaggio che un uomo libero da una civiltà nuova e. impetuosa inviava agli ultimi barbari di una grande decadenza ... Alla prova dei fatti, quale avvenne due autunni or sono in Ungheria·,. l'umanesimo di Lukacs, coinvolto nelle sequenze drammatiche della rivoluzione e della restaurazione, ha rivelato la sua astratta grandiosità, il suo generoso volontarismo. Con la sua influenza sugli intellettuali del paese ha mostrato di quale consistenza, etica e pedagogica, fosse la sua forza di spinta, durante gli inizi « petofiani », cioè morali e intellettuali, della insurrezione. Ma anche ha rivelato la sua astrattezza, il suo limite di idealismo e quasi di utopia nel drammatico finale kadariano. Il messaggio di Lukacs, voglio dire, apparve scritto, una volta ancora, su una bandiera. Issandola, gli ungheresi ce lo hanno ·mostrato. In base a una terribile crudezza abbiamo potuto misurare lo scarto fra le idealità lukacsiane e la realtà armata del « materialismo dialettico >>: semplicemente due incommensurabili. Non apparendoci piu come i portati di un'intera civiltà socialista senza distinzioni nazionalistiche, gli ideali umanistici di Lukacs hanno mostrato disincarnata la loro na_tura di « dover essere >> - quel « deve essere » che investe di perentoria moralità e di categorica violenza l'atteggiamento nei confronti dell'arte - e anche il loro dolente ceppo genealogico: ideali usciti da un particolare travaglio di cultura nazionale,. macerati dentro un particolare « tipo >> di ~ocialismo, subalterno e oppresso, dentro una « intellighentja >> allenata da secoli a una funzione di resistenza liberale. Dal suo plafond di cultura, quello materialista dialettico di tipo sovietico, apparentemente universalistico, 1'opera di Lukacs si è dunque distaccata per noi con un piglio ancora piu aristocratico e solitario di quanto poté colpirci nel passato. Se ne è accentuato il carattere dell'individualità, ma anche dell'eccezionalità, della Biblioteca Gino Bianco
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