Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

.Emilio Agazzi Tuttavia, tran·ne che per qualche eccezione da una parte e dall'altra, dobbiamo riconoscere che fra queste posizioni neo-illuministiche e i sostenitori del materialismo storico, anche in Italia non è corso buon sangue. È vero che il materialismo storico non è stato meno frainteso e deformato dai suoi critici, che sfigurato dai suoi sostenitori: onde giustamente i migliori fra i marxisti hanno denunciato il costume dei critici borghesi (anche fra i piu illustri, a partire da Croce) di prendere di 1nira, facile bersaglio di comodo, proprio le espressioni meno provvedute del pensiero marxista. Ma d'altra parte proprio queste espressioni poco provvedute sono state quelle ufficialmente raccomandate da molti dirigenti politici, e maggiormente diffuse e affermate negli ambienti di sinistra; e per di piu, i marxisti in genere hanno peccato nello stesso senso, travisando e fraintendendo, o studiando soltanto nelle loro formulazioni meno rigorose, nei loro aspetti meno chiari, fermandosi sui loro residui acritici, tutte le correnti di pensiero piu moderne della cultura mondiale: pragmatismo, empirismo logico, fenomenologia, e via dicendo. Di fronte a questi atteggiamenti, proprio noi marxisti dobbiamo apertamente dichiarare che il problema della costruzione di una cultura unitaria moderna e democratica non si risolve lungo la via della guerra contro ogni concezione non strettamente ligia a una problematica ortodossia (combinata, per lo piu, d'altra parte, con il piu strano compromesso pratico e con l'alleanza di comodo verso posizioni ideologiche e politiche sostanzialmente conservatrici): ma, credo fermamente, lungo una direttrice opposta. Lotta contro ogni forma di cultura teologica o teologizzante, simbiosi con ogni aspetto della cultura veramente critica e scientifica del mondo moderno. Per mantenersi al livello delle attuali esigenze della cultura moderna, il materialismo storico deve ricuperare interamente il senso della sua scientificità, del suo valore di metodologia del sapere storico : il che non significa tentare un estrins~co accordo con l'empirismo logico, il pragmatismo, ecc. e tutti i metodi scientifici che si sono venuti elaborando in questo mezzo secolo di cultura mondiale. Non si tratta di dar prova di eclettismo trascegliendo ·un po' di questo e un po' di quello, né di combinare una di quelle «sintesi» tanto care agli idealisti, né infine di « revisionare >> il marxismo ancora una volta, alla luce di precostituiti dogmi neo-empiristi o d'altro tipo. Si tratta di elaborare il marxismo del xx secolo, anzi dell'età post-staliniana. Rendere nuovamente esplicito, appunto, il carattere scientifico del materialismo storico, come indagine scientifica sulla storia e guida scientifica dell'azione politica, sottraendolo alle sue stesse deformazioni dogmatico-metafisiche: naturalmente, nel solo e preciso significato che il termine «scienza» può avere per noi oggi, e non nel senso che aveva quasi un secolo fa quando, in epoca di paleopositivismo imperante, Engels elaborava il suo « materialismo dialettico >>. • Biblioteca Gino Bianco

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