Praxis ed empirismo di studi che quantitativamente ha avuto un valore non trascurabile. Le vie seguite dagli intellettuali italiani per risolvere tale problema sono state varie e diverse: mi sembra però che, sempre a grandi linee, possiamo distinguerli in tre direttrici fondamentali. Un primo gruppo può venir indicato con la denominazione di « neocrociani >>. Essi in genere hanno ritenuto e continuano a ritenere che si debbano mantenere le istanze del rinnovamento culturale entro l'alveo della cultura di ispirazione crociana, che ha pur costituito, di fatto, la miglior tradizione culturale italiana della prima metà del secolo. Pertanto hanno perseguito lo scopo di aggiornare il pensiero crociano, rivedendolo in senso piu decisamente umanistico: eliminando cioè l'impalcatura teologico-provvidenzialistica, sbloccando il rigido sistema delle « distinzioni )), alcuni ricuperando almeno entro certi limiti una funzione conoscitiva agli pseudo-concetti, restituendo agli individui una concretezza, attualizzando maggiormente lo storicismo e smetafisicizzando l'attualità nel concreto operare degli uomini. Ma altrettanto decisamente questi intellettuali « neo-crociani >> ( che politicamente, in genere, hanno trovato la loro parte nel liberalismo di sinistra, in un settore del partito d'azione, nel partito radicale oggi: cioè si sono espressi nella forma di un allargamento del liberalismo etico-politico fino a inglobare istanze della democrazia e perfino del socialismo) hanno rifiutato di considerare superate le istanze fondamentali dello storicismo assoluto, di riprendere le fila interrotte di altri indirizzi (positivismo, marxismo, illuminismo), se non inserendoli entro la prospettiva essenzialmente romantica e soggettivistica di una cultura idealistica, in senso profondo ancora hegeliana. Ma è proprio in questo mancato superamento del fondamentale carattere romantico e culturalistico di questa prospettiva, che a mio parere risiede l'incapacità di tali correnti a realizzare un effettivo e profondo rinnovamento della cultura italiana. Un secondo gruppo è costituito dagli intellettuali marxisti. Nella ripresa del materialismo storico, essi hanno cercato le condizioni per lo sviluppo di una cultura attenta n<?n soltanto all'aspetto etico-politico della realtà storica, ma anche a quello economico-sociale, e alle relazioni intrinseche e costitutive che legano insieme tutti gli aspetti della vita associata e della civiltà. Questa parte progressiva e socialista dell'intellt.ghentzia italiana inquadrata nei- partiti di sinistra o ad essi comunque piu o meno strettamente legata, è stata senza dubbio _assai benemerita per piu motivi. La ripresa della problematica marxistica, frettolosamente seppellita dal Croce, ignorata durante il ventennio, è stata opera precipua di questi studiosi, che sono riusciti perfino ad imporre agli avversari la netta presa di coscienza della serietà e modernità e fecondità del materialismo storico. Purtroppo in seno 3 questa tendenza si è andato sviluppando, fino a dominare per anni pressoché incontrastato, un nuovo e grave equivoco. Biblioteca Gino Bianco
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