Praxis ed empirismo 297 J quellò del periodo posteriore, e fin verso la fine del secolo; come pure delle differenze di cultura, di tradizione, di sviluppo civile, economico, politico e sociale operanti nei differenti paesi. Ma un discorso preciso a questo riguardo ci porterebbe ora troppo lontano. Se, comunque, varie erano le proposte, differenti le ideologie, anche per la loro specifica natura, ciò non toglie che l'elemento piu universalmente diffuso, quasi in tutte le sue espressioni, della cultura romantica, sia stato proprio questo programma di ricostruzione sociale imperniato su una ricostruzione ideologica. Certo le istanze romantiche non possono ridursi a quest'unico motivo, e non si configurano in tal guisa in correnti minori o in pensatori piu o meno isolati ma anche di primissimo piano. Tuttavia questa fu nel complesso la grande ambizione romantica. Proprio perciò dobbiamo riconoscere oggi il radicale fallimento ·del Romanticismo: quella nuova cultura unitaria, quella nuqva ideologia capaçe di costituire il fondamento di una nuova organica associazione degli uomini, non ~ stata costruita. Nessuna ideologia nuova ha potuto occupare il posto perduto dal· cattolicesimo medioevale: se il tentativo hegeliano prima, e poi, con piu vasto consenso, quello positivistico, posero seriamente la loro candidatura a tale funzione, è obiettivo riconoscere che né l'uno né l'altro, se non per limitati periodi storici e in ambiti circoscritti, è riuscito a diventare l'ideologia di una nuova civiltà organica. 2. - Ciò che ha comunque permesso all'hegelismo prima e al positivismo poi di conseguire almeno parziali successi in tale senso, fu, a mio avviso, per l'appunto la loro caratteristica di aver accolto in sé, o continuato, anche istanze « illuministiche». Se l'hegelismo poté in seguito venir « rovesciato » in una concezione progressiva, democratica, scientifica, ciò accadde proprio perché esso non aveva voluto reagire alla cultura illuministica con un totale rifiuto, come avevano fatto le espressioni romantiche caratteristiche degli aspetti piu retrivi della Restaurazione, ma aveva invece accettato, subordinandoli alle proprie esigenze fondamentali, tutta una serie di motivi illuministici. Troppo a fondo Hegel aveva partecipat9 all'esperienza della ~ivoluzione francese, almeno sul piano culturale ed etico-politico, perché potesse disconoscerne radicalmente tutte le esigenze. Lasciando qui ora la delicata questione di determinare in qual misura l'ideologia dello Hegel maturo fosse espression~ della timida borghesia tedesca del primo Ottocento, e in guai misura subisse invece la pressione dei ceti aristocratici, possiamo riconoscere nella ricchezza delle categorie storico-metafisiche della Enciclopedia e ancor piu nella tensione dialettica delle «figure» della Fenomenologia dello Spirito la presenza di quell'attenzione determinata al concreto contenuto storico e sociale, che fu propria della cultura « impegnata » e « militante » dell'illuminismo. Il positivismo è stato interpretato da autorevoli studiosi come il « ramanti1blioteca Gino Bianco
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