PRAXIS ED EMPIRISMO INTRODUZIONE AL PROBLEMA Il recente volume di Giulio Preti, Praxis ed empirismo, non costituisce soltanto una specie di « ricapitolazione >) degli studi che da un ventennio ·l'autore va svolgendo in stretto contatto con gli aspetti piu avanzati della cultura filosofico-scientifica italiana e mondiale, né solo una sistemazione (dinamica ed elastica) dei risultati fino ad ora da lui conseguiti: ma anche un serio tentativo di prospettare il quadro generale di una cultura democratica e scientifica (democratica perché scientifica), di precisare quali possano essere oggi gli strumenti metodologici per la ripresa a fondo della funzione democratizzante della cultura. L'opera del Preti si presenta dunque come un'espressione di quel nuovo tipo di cultura scientifico-impegnata, che anche in Italia si è andato sviluppando, specialmente nel secondo dopoguerra, in radicale opposizione ad ogni cultura di tipo aristocratico-teologico. Intendo qui affrontare i preliminari di una discussione intorno a uno solo dei temi trattati dal Preti, che peraltro è forse quello fondamentale: cioè, intorno al problema dei rapporti, filosofici e storici, che intercorrono fra due delle piu importanti (le due piu importanti?) correnti del pensiero filosofico-scientifico di oggi: l'empirismo logico e il materialismo storico. A tale scopo, ritengo opportuno schizzare, in via preliminare, (e, per la necessaria limitazione dell'ambito di un semplice articolo, senza pretesa di essere scientificamente esauriente e filologicamente completo), un quadro generale della situazione culturale in cui si colloca la prospettiva assunta dal Preti, e, insieme a lui, da tutto uno· schieramento di filosofi e studiosi italiani, che pur nelle loro differenze, talora anche grandissime, potremmo indicare con la denominazione collettiva, e da intendere in larghissimo senso, di « neo-illuministi >>. 1. - Frequentemente ricorre nella cùltura romantica, riguardo all'interpretazione della storia, il. tema dello s~aldamento, operatosi lungo il corso dell'età moderna, dell'unità ideologica medioevale, con la conseguente distruzione della coesione sociale e il disorientamento etico degli in~ividui e dei popoli. Anche nel suo piu o meno consapevole intento polemico contro l'illuminismo settecentesco e la Rivoluzione francese, questo tema era espressione di un'esig~nza che, al di là sia dei numerosi equivoci BibliotecaGino Bianco
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