Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Armanda Guiducci il suo destino e il suo compito di sistematizzatore. Eppure, se egli è come filosofo un epigono, è però il primo sistematizzatore in sede estetica di un atteggiamento rivoluzionario - valido in molte parti in sede ideologica, ma in sostanza moralistico se trasposto su un piano di scienza specifica come l'estetica. È questo il suo aspetto innoyatore, l'aspetto della sua personale resistenza alla poetica e alla cultura di « tutto regime >>,la sua lotta antizdanovista, la sua conquista di una dignità e libertà per l'arte. La sua combattività nel nostro tempo si contiene nella sua stessa nozione di « realismo critico>>. Il portarla innanzi nel colmo dell'età staliniana, il richiamarvi sopra l'occhio dei contemporanei, ha fatto sf che l'opera di Lukacs ci potesse apparire nel passato, vivente Stalin, e ci appaia pure oggi nel post-stalinismo degli stalinisti, anche un al di là dello stalinismo. Se rimbalza qui, di nuovo, la contraddizione : che questo richiamo innovatore alla spregiudicatezza sia costretto all'interno di una concezione ufficiale e totalitaria - ebbene, è questa la contraddizione obbiettiva, cioè storica e sociale, che l'opera di Lukacs esprime drammaticamente. Con una conclusione di gusto n1olto lukasciano, potremmo dire che, nonostante non sia un buon filosofo (nel senso- che non apre al nuovo, che conferma un vecchio modo di pensare), Lukacs è indubbiamente un originale e potente critico del realismo letterario, un grande critico dell'arte. La sua critica è culturale, tutto tende razionalisticamente in essa alla quadratura ultima - ma è questo il modo stesso della profondità, dell'ampiezza per il suo discorso. Siccome un'opera filosofica non gode del privilegio dell'arte, di continuare ad apparirci grande nonostante le sue contraddizioni se non quando essa ~ontinui a servirci per affrontare dei probemi concreti, attuali, è assai probabile che l'aspetto piu propriamente filosofico dell'opera di Lukacs vivrà in funzione polemica dei tempi. Spogliate della loro giustificazione filosofica, ontologizzante, rimarranno, nella cultura critica europea, le sue magistrali pagine sul realismo nella letteratura. ARMANDA Gu1nucc1 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==