Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Armanda Guiducci Categorie di origine e di uso storico (elaborate nell'ambito delL1 storia, sia pure dell'arte) come « realismo )) o << naturalismo )), che uno storicismo integrale userebbe appunto per accentuare la finitezza, la temporalità, il transeunte· e mutevole, sono ricondotte da lui a un ruolo di perennità; è una perennità conoscitiva; esse sono categorie di una conoscenza che con sicurezza « porta )) su 11na realtà il cui possesso sarà sempre pi{1 sicuro. Mentre indicano delle tendenze stilistiche determinabili storicisticamente, esse alludono a due atteggiamenti verso quella realtà (prima e ultima, ontologica) e discri1ninano due modi fissi, metastorici, di conoscere: realistico, o adeguato·; naturalistico, o inadeguato. Tutta lari-periodizzazione dell'intera storia letteraria in base a due uniche gigantesche linee di sviluppo e di involuzione: la lì11earetta, maestra, del realismo (realismo critico: classico e borghese attuale; realismo socialista) e la linea, deviante, del naturalismo (ivi: il primo e il tardo naturalismo; l'impressionismo; il simbolismo; la nuova oggettività; il surrealismo), è basata sull'utilizzazione metastorica di categorie storiche. Questo vasto campo d'azione delle categorie fa ~omprendere perché nel suo modo di procedere Lukacs appaia il filosofo dei due versanti : materialista storico e materialista dialettico; im_pugnatore del metodo storicistico, eppure filosofo tradizionale della -conoscenza; storicista e metafisico; marxista eppure hegeliano; con Stalin (oppure : con Stalin fino a un certo punto), ma non con Zda11ov; ortodosso eppure eretico; conformista eppure rivoluzionario, innovatore contro il conformismo ma dentro di esso. 18. - Concll!'sione teorica. - Occorrerà aspettare i. capitoli successivi dell'Estetica, Problemi del rispecchiamento estetico, per poter capire come l'arte, che nei Prolegomeni è veduta « per differenza specifica)> dalle scienze (naturali) si differenzi dalla scienza storica. Si ripropone, insomma, il dilemma di distinguere la poesia anche dalla storia in base alle caratteristiche gnoseologiche elementari - una distinzione rivelatasi assai ardua, il particolare essendosi' dimostrato (da Aristotele in poi) comune e all'una e all'altra. Fino a che punto la scienza storica, per cogliere appunto i punti nodali tipici, i momenti della trasformazione, per individuare dei nessi, delle costanti dello svolgimento storico, non farà proprio anche il particolare? non medierà anch'essa il singolo ·dato immediato per riuscire a una generalizzazione? In de~nitiva, mi sembra possa già dirsi che, quale che sia il valore delle soluzioni di problemi particolari (a furia di convivere, polemicaBiblioteca Gino Bianco ' '

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