Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Armanda Guiducci di partenza che vincola la libertà del procedimento « circolare >> dal1'astratto al concreto è pur sempre un dato metafisico. Le categorie universali non sono « forme logiche primarie che si applichino in qualche modo alla realtà, bensl i rispecchiamenti di situazioni oggettive nella natura e nella società » 1 • L'audacia della logica lukacsiana, il suo clinamen rispetto alla logica d'ufficio dell'interpretazione « materialistico dialettico volgare )) sta nell'ammettere come « punto fermo che , da una parte la realtà oggettiva, indipendente dalla coscienza, contiene in sé o,ggettivamente tutte e tre le categorie (singolarità, particolarità, universalità) ... che d'altra parte le categorie dell'universalizzazione (e dunque an.che la particolarità) non _posseggono alcuna forma autonoma nella realtà stessa )) 2 • In questo modo Lukacs accusa di « falsificazione idealistica )) 2 le posizioni piu ortodosse del realismo· lo,gico, e sostiene la necessità di un processo ulteriore di astrazione per logicizzare le categorie; per tornare quindi al mondo oggettivo, che appunto ora può essere conosciuto come realtà autentica e concreta. Non è erroneo il procedimento: riesce erroneo per il fatto di basarsi su una cattiva filosofia. Per quanto Lukacs si richiami al giovane Marx, critico di Hegel, il richiamo si sperde sotto un cielo totalmente mutato. Per Marx le categorie (universale, particolare) salivano unicamente dal moto concreto sociale, storico. (In questo senso, la famosa critica alla universalità astratta). La posizione di Lukacs è invece assai cambiata, siccome le categorie sono in una realtà metafisicamente data; nella natura, prima che nella società. Perciò, nonostante il tentativo di conquistare una zona di « libertà logica » sul dottrinarismo ufficiale, la critica pili radicale che si po-ssa fare a questo punto è sempre quella che colpisce alla sua base « naturalistica )) il materialismo dialettico 3 • Enunciati del tutto inverificabili, cioè metafisici, sono quelli che affermano l'immanenza delle categorie 1 o . P· czt., PP· 74-75. 2 0 p. ci t., p. I 58. 3 Accolgo il criterio adottato da PRETI in Praxis ed empirismo (Torino 1957) nella sua critica al materialismo dialettico : metafisico è ogni argomento che si appoggi s:u enunciati del tutto inverificabili. Ed enun~iati del tutto inverificabili sono, egli mette in evidenza, quelli sui quali è cosrruita nel materialismo dialettico l'intera concezione della natura: l'esistenza (di per sé) di una « realtà )); la « dialetticità )) delle sue leggi. Leggi che non sono neppure leggi, come osserva il Preti, perché non soddisfano la verificabilità linguistica ed empirica delle leggi scientifiche. Biblioteca Gino Bianco

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