Estetica e niarxismo 2 79 scibile >> 1 • È la tipica mansione « estrattiva >>che la tradizione essenzialistica-metafisica ha perpetuato da Platone a Hegel. La contraddizione di fondo che è venuta a lacerar~ la filosofia della praxis con l'opporre a una « realtà >>(o materia presupposta, esistente di per sé, ecc.) l'attività dell'uomo, con la scissura cioè fra materialismo dialettico e materialismo storico, è già stata acutamente criticata dal punto di vista di una impasse scientifica generale del marxismo attuale 2 • Anche la serie delle contraddizioni che si ripercuotono all'interno del materialismo dialettico come conflitti fra un'astoricismo di fondo (impregnante tutta la « metafisica >>della natura) e uno storicismo di pretesa e di appendice, è stata ugualmente assai bene criticata 2 • Senza . scampo ci .ritroveremo in faccia queste contraddizioni quando accenneremo alla concezione lukacsiana della scienza, la piu scoperta partie honteuse dei Prolegonieni. Qui voglio solo far osservare che accettando questa giustizia distributiva delle parti: ruolo di primadonna filosofica, anzi metafisica, assegnata al materialismo dialettico; e ruolo di secondo al materialismo storico, Lukacs accetta da epigono una iconografia tradizionale. E, benché tenti entro di essa delle varianti, per conquistare all'arte delle zone di libertà (rispetto alle posizioni rigidamente partitiche, in una parola, sovietiche e zdanoviste); benché tenti di costruire qualcosa di piu che delle varianti, di dotare il materialismo dialettico di una concezione dell'arte (e, come controfigura, della scienza); alla fine, egli si è fatto largo fra gli interstizi, non ha affatto sconvolto i parametri fondamentali di un quadro : anzi ampliando, approfondendo questo, egli ha confermati e ulteriormente solidificati quelli. La genuinità dello storicismo lukacsiano è già compromessa, dal1 'inizio" da quell'accettazione d'uno sdoppian1ento dei compiti. Depresso da una filosofia che è astoricistica in tutta la sua marcia di avvicinamento alla realtà, all' « esse~za >>,lo storicismo ha perso l'ampiezza di un orizzonte. Solo a vista miope Lukacs sembrerebbe sfuggire al sospetto di un non storicismo di fo·ndo: egli infatti ha a che fare con l'arte, e l'arte versa direttamente sull'esperienza storica. L'impacciante «natura>> è in essa già un costruito, un risultato dell'esperienza storica. Questa è però la distanza minima di osservazione. Alla distanza massima (e que1 Ibid., p. 196. 2 Cfr. in particolare G. PRETI, Praxis ed Empirismo, Torino 1957; e anche E. -AGAZZI, Materialismo st9rico e materialismo dialettico alla luce della metodologia scientifica contemporanea, in: « Mondo operaio>> n. 1 Genn. '58. BibliotecaGino Bianco
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