Armanda Guiducci sociologico in senso vecchio-positivista, ma il suo risultato piu descrittivo. A causa di essa, si poneva ormai con chiarezza nel marxismo il problema di un metodo globale, descrittivo ma anche valutativo. Con l'uitima opera di Goldmann, Le Dieu caché (1956), con l'ultimo lavoro à suivre di Sartre, Les Questions de méthode (1957), e con il libro con cui Lukacs innalza in u11'estetica i risultati della propria attività storiografica e teorica (Prolegomeni a un'estetica marxista, 1957), due direzioni appaiono ormai ben distintamente. L'una, tende a portare innanzi una metodologia critica integralmente storicistica (Goldmann) o a lavorare, comunque, sul metodo, approfondendone, per vari innesti, le mediazioni interne (Sartre). L'altra (Lukacs) affida la forza dell~ globalità a 11na spiegazione filoso,fica unitaria, della quale il metodo del materialismo storico è una applicazione parziale. 9. - Lukacs à rebours: fra Marx ed Hegel. - Il fronte di partenza di Lukacs era quanto mai incerto, apparentemente. Non era che uno spunto, un atteggiamento: l'atteggiamento di simpatia e di acuta intelligente comprensione che Marx ed Engels manifestarono, da lettori dotati di un particolare gusto nei confronti dell'arte del tempo, per Balzac, fermandone e ammirandone il tratto del mordente storico, che essi giudicarono di una realistica spregiudicatezza. Quando parti da quel giudizio di gusto, come lungo filo d'Arianna Lukacs non possedeva che una domanda, assai problematica, dj Marx : come spiegare in uno storicismo (integrale, intendeva Marx) la validità durevole dell'arte? Questa domanda è l'enigma posto da Edipo al marxismo. L'opera di Lukacs è costruita per. intero, di saggio in saggio fino ai Prolegomeni, su tale ossessiva consapevolezza: l'enigma è proposto, l'enigma va sciolto. Con un pazientissimo lavoro di archeologia, ·saldando frammenti spunti polemiche dichiarazioni note a margine dei fondatori del marxismo scientifico, che dessero o confermassero un qualche appiglio a una teoria dell'arte - e si trattò di una laboriosa opera di saldatura in quanto bisognava conciliare i frammenti di un acuto passato secondo le esigenze dell'età staliniana (che dell'arte,-invece, si interessava direttamente) - Lukacs tradusse quell'atteggiamento, quel modo di lettura, quel « gusto >>, in una teoria : la teoria del « trionfo del realismo >>. Trionfo dèl realismo era stata un'espressione engelsiana, usata per significare che, nonostante il suo legittimismo da vecchio monarchico, Balzac, grande artista, l'aveva avuta vinta sulle proprie repugnanze politiche: BibliotecaGino Bianco
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