2 74 Armanda Guiducci della storia. Tuttavia la strada fece gomito. Risucchiato dal moto della stabilizzazione dei risultati rivoluzionari in un grande assetto prima po-- litico ed ideologico, poi culturale, il metodo fu rigettato dentro le cinta di quella fortezza: e ricadde entro un sistema di nuovo conoscitivo, entro una filosofia di nuovo sopraelevata come concezione del mondo unica e veritiera. Siccome era divenuto la roccaforte di un potere al quale si poneva ora il problema della propria conservazione, il marxismo venne a incastellarsi pietra su pietra nel materialismo dialettico· eretto a sistema chiuso. Chiuso, perché il vantaggio di un sistema filosofico è appunto di non offrire brecce, dando una risposta per ogni domanda; ripagando, insomma, il dubbio con il comfort di un ordine ben costruito, solido e sicuro. Prendendo di nuovo partenza da un principio o arché, il materialismo dialettico può ritornare a svolgere in un grande diorama tutti gli aspetti della realtà; spiegare la natura e l'uomo; l'attività conoscitiva dell'uomo sulla realtà; le leggi costitutive delle scienze umane (l'arte fra esse); e il grado di conoscenza che spetta a ciasct1na di esse rispetto al « vero )), alla verità. Nuovamente ci troviamo di fronte a una enciclopedia delle scienze architettata dentro un sistema. Quale posto ha l'arte entro questa enciclopedia? Un suo posto gnoseologico, di sapore un po' spinoziano. Il tipo di conoscenza possibile all'uomo non è che uno, per rispecchiamento. In esso si riflette quella realtà che esiste di per sé, indipendentemente dalla coscienza. Ma, come in Spinoza, molteplici sono i modi. Esiste un modo del conoscere, empirico, d'ogni giorno: è il rispecchiamento pratico-quotidiano. Esiste un modo del conoscere che è quello della sciénza : è il rispecchiamento scientifico. Esiste un altro modo del conoscere, infine, che è quello dell'arte: il rispecchiamento artistico. Non si ha piu una gerarchia di conoscenza - piu imperfetta l'u~a, piu perfetta l'altra. Ma una molteplicità di modi entro un unico atteggiamento di conoscenza possibile, che ha per oggetto un unico oggetto, la realtà. Si tratta di una conoscenza per approssimazione (perché l' « es- . senza>> della realtà si cela dietro il velo dei fenomeni; e, solo qua e là trasparendo, rivela un tratto del proprio «essere))). In questa grande identità generale, che cosa distingue i diversi modi? Non è pos~ibile infatti comprendere (teoricamente) l'arte_che definendola per differenza, che distinguendola come modo particolare dalla scienza o dalla prassi quotidiana. A questo punto siamo già a Lukacs, alla sua filosofia dell'arte, Biblioteca Gino Bianco
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