Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

272 Armanda Guiducci cotesta cr1t1ca non si vorrà piu servire dell'arma della critica "militante ", allo stesso modo che un uomo che ha conosciuto il fucile non ritornerà piu all'arco primitivo)) 1 • Ma il sogno del buon futuro fa sempre parte, a sua volta, dell'ide~ logia del metodologo. Togliendoci dal lastricato delle intenzioni, gettiamo un'ultima occhiata alla prassi plechanoviana, là dove giunge a un limite critico il quale farà pesare su tutto il marxismo contemporaneo (Lukacs, ma anche Sartre, anche Goldmann) il problema di una metodologia globale per cogliere i fatti dell'arte. Con Plechanov incomincia a germinare, repressa, un'ambizione, un primo atto di immodestia. È il bozzolo che Lukacs coverà sino a farfalla. Si verifica nel momento che, per dotare del metodo la critica artistica empirica, egli attenta la questione dell'arte sul. fronte valutativo. La povertà del proprio metodo1 , le sue parzialità, sembra allora patirle, quando i problemi gli si sdoppiano davanti: una faccia sulla sto~ia, afferrabile; l'altra, rivolta a un'orizzonte categoriale, quello del « valore )> estetico, che sfugge al radar dello storicismo. Le patisce, beninteso, un attimo: il buon senso corre ai ripari. Oso dire però, approfittando· della coscienza dei posteri, che quando sulla questione dell'arte egli giunge alla parola «fine)), siamo già alla scena culminante di un dramma ormai notissimo. Il metodo del materialismo storico è un metodo di ricerca genetica, uno strumento che pesca nella storia; che raggiunge e circoscrive un'oggetto fino• a una profondità di livelli ignota al tradizionale storico dell'arte; che lo ri~olloca in un contesto assai ampliato e arricchito; che può ricostruire,. insomma, u11a-genesi, ma non può, per il semplice fatto che lo distrugge, riuscire ad individuare un valore che non appartenga all'ordine dei va,_ lori storici. Può dirci come e anche perché è sorto storicamente un certo movimento artistico: ma non se esso valga davvero o no l'attributo battimento nella misura precisa in cui è veramente scientifica>> (Ibid., p. 217-18; sottolineature di P.). Ma la presa di partito? Veramente è possibile evitarla nelJa critica? Cfr. la nota successiva. 1 Ecco integralmente Plechanov : « In tutte le epoche di transizione sociale essa [la critica] si impregna d'uno spirito di combatti1nento e diventa, in parte o direttamente, polemica. :È un male o un bene? C' est selon! Ma l'importante è che è inevitabile, e nessuno ha ancora scoperto il rimedio contro questa malattia. Un momento, un momento! Ci inganniamo: uno ce n'è! Consiste semplicemente nel far comprendere che cos'è critica scientifica. Chi avrà conosciuto l'immensa forza sociale di cotesta critica non si vorrà piu servire dell'arma della critica 'militante', allo stesso modo che un uomo che ha conosciuto il fucile non ritornerà piu all'arco primitivo >>(/ bid., p. 219). Biblioteca Gino Bianco

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