Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

A PROPOSITO DI UN « CASO » DI ORGANIZZAZIONE DELLA CULTURA (La fondazione dell' A.I.S.S.) Le vicende che hanno portato alla costituzione dell'Associazione Italiana di Scienze Sociali compongono certo uno dei casi recenti piu interessanti nel campo dell'organizzazione della cultura in Italia. Si sa quali sono anzitutto le condizioni generali, veramente patologiche, in cui va situato simile avvenimento. Il ventennio di dittatura ·fascista e il cinquantennio di effettiva dittatura piccolo-idealista hanno cooperato ad isolare gran parte della cultura e della scienza sociale italiana nella morsa di un provincialismo esasperato, di una ignoranza gabellata per rigore metodologico, di un borioso ammantarsi in tradizioni nazionali faticosamente risuscitate, di un velleitario estetizzante intuizionismo rifiutante l'apprendimento delle tecniche particolari della ricerca, cosf come di un individualismo negato a ogni problema di organizzazione della ricerca, e soprattutto di un libresco togato disprezzo per ogni trattazione scientifico-culturale, e quindi generalizzante e divulgatrice, dei dati del sapere operativo. È proprio, del resto, dei paesi industrialmente poco svilupp~ti e a struttura sociale parzialmente precapitalistica, di rifiutare l' organizzazione scieBtifica delle conoscenze sociali: le tecniche operative delle funzioni dirigenti vengono trasmesse tradizionalmente o intuizionisticamente; unica cultura formativa (ed è formazione di classe) è. quella di tipo variamente umanistico o storico-tradizionale (la quale rappresenta solo il primo parziale superamento della cultura a contenuto mitologico e celebrativo); unica scienza sociale istituzionalmente organizzata è quella giuridica; unica posizione consentita agli intellettuali è quella in corpo privilegiato e aristocratico, o quella della ribellione individualistica. In Italia fascismo e idealismo hanno contribuito a prolungare simile situazione, almeno nei suoi grossi tratti, anche quando l'ambiente economico-sociale in trasformazione poneva le premesse per la diffusione di una cultura moderna. Sia detto qui per inciso, e per non perdere l'occasione, che sbaglierebbe chi credesse che il ·rapido diffondersi di una cultura orientata e organizzata a sinistra, conseguente alla liberazione dal fascismo, abbia espresso la punta avanzata per il superamento di questi atteggiam~nti tradizionali della cultura: anzi, il nazionalpopolariBiblioteca Gino Bianco

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