Cesare Cases del superamento dell'impasse creata dallo stalinismo si configurasse per Déry anzitutto in forma di cambio della guardia, di nostalgia di reggitori come Ancsa (o N agy) non ammalati di abuso di potere, testimonia in modo inequivocabile che egli (al pari degli altri intellettuali ungheresi) non « preparava >> affatto la «controrivoluzione >>( e nemmeno la rivoluzione), ma lottava perché la cecità dei dirigenti non portasse, come portò, a una crisi in cui la realtà del paese si facesse strada in forme esplosive. • L'esercizio illuminato del potere rende accettabile una moderata privazione della libertà, quale è quella cui Niki è sottoposta finché vive nel sobborgo di Csobanka. È quando gli Ancsa si trasferiscono in città che la mancanza di libertà assume per la cagnetta, che non può piu darsi alla selvaggia caccia alla lepre, forme piu gravi e insopportabili. È sintomatico per la capacità di Déry di conferire la massima risonanza sociale oggettiva alla vicenda individuale - sen:ipre conservando la differenza specifica tra vita umana e canina -, che l'adattamento di Niki alla vita di città coincida col licenziamento di Ancsa, reo di aver punito un dipendente disonesto che aveva amicizie altolocate, e questo, a sua volta, con la svolta del ·,49, col passaggio dalla fase sostanzialmente positiva della democrazia popolare a quella in cui dominerà la violenza settaria, e la libertà razionalmente dosata sarà del tutto soppressa. Con ciò si inizia il calvario di cane· e padroni. Ma solo lentamente, gradatamente, e da prin~ipio addirittura celato da una falsa euforia : Niki si inebria della scoperta del traffico cittadino, ed Ancsa, il quale, « come capita generalmente agli uomini di coscienza sensibile >>, cerca in sé, e non al di fuori di sé, la causa del proprio licen~iamento, non se ne lascia abbattere, e gode delle passeggiate che gli concede, in quel bell 'ottobre caldo, la forzata vacanza. È solo alla fine del '49, al1'epoca del processo Rajk, quando tutta la nazione fu messa « all'Alta Scuola delf'Ipocrisia »,. che Ancsa, persuaso ormai che il partito l'aveva « lasciato cadere del tutto», perde ogni speranza, finché nell'agosto del '50 egli viene arrestato. E nel frattempo anche Niki comincia a soffrire : « la città le pareva stretta, le mancava lo spazio >>. Tuttavia è sempre possibile conservare, anche in questa situazione, delle forme fittizie, illusorie, disperate, di libertà individuale. Ancsa regala a Niki una palla, ed essa se ne serve per giocare freneticamente, istericamente, fino a distruggere << con furore sanguinario, lo stesso oggetto che per pochi istanti le aveva reso l'illusione della libertà)). Fenomeno, questo, che può ricordare le sfrenatezze dei giovani « huligani >>. Con l'arresto di Ancsa, costretta a vivere accanto a una padrona cosf afflitta ed isolata da non poter piu nemmeno tener fede a quei sentimenti di giustizia che avevano ispirato il suo precedente atteggiamento verso la cagnetta, la mancanza di libertà diviene per ·questa una vera e propria malattia. I veterinari avrebbero potuto stabilire delle_diagnosi, « ma la signora Ancsa con~sceva meglio il male Biblioteca Gino Bianco
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