Storia di un cane 377 E per l'uomo? Anche alla libertà di quest'ultimo sono posti dei limiti che egli può e deve essere disposto ad accettare quando ne intende la necessità. Niki è felice di aver trovato negli Ancsa dei padroni umani e ragionevoli che la trattano « con tutti i riguardi dovuti alla sua situazione. Tutti sanno che la salvaguardia dell'ordine è qualcosa di sempre necessario, e in tempi rivoluzionari ancor piu che in periodo di stabilità; ma gli Ancsa erano anche convinti che fosse perfettamente inutile, sia pure in nome delr ordine, abusare dell'obbedienza di chicchessia, uomo o bestia. Niki non ebbe mai a lagnarsi, dunque, di ferite alla sua indipendenza che derivassero da una stupida ubriacatura di potere » (p. 43). E segue l'invettiva contro « l'abuso del potere, questo cancro funesto di tutti i re, duci e dittatori... questa puzza: questa malattia, quest'infezione ... questa guerra, questo colera ... » Sarebbe facile rimproverare a Déry di ridurre lo stalinismo a una questione di esercizio del potere, di governo buono o cattivo, da confrontare col modo di trattare i cani. Si è ripetuto anche troppo che la critica al « culto della personalità >> non è sufficiente. Sufficiente no, ma necessaria e fondamentale. La contraddizione tra gli ideali politici democratici che si predicano - e si è costretti a predicare, ed anche a parzialmente realizzare, o almeno a esercitare formalmente nelle continue riunioni e assemblee - e l'abuso del potere da parte dei dirigenti grandi e piccoli, resta una delle contraddizioni fondamentali dello stalinismo, se non altro la piu flagrante e vimmediata, quella che piu dolorosamente si vive anche nell'espèrienza quotidiana di chi nulla sa di classi e di rapporti di produzione. La situazione che ne deriva non ha nulla in comune con l'immagine, cara agli anticomunisti, di un cimitero della libertà in cui non ci sono che servi, volontari o costretti, e in cui le parole d'ordine democratiche sono pura simulazione. In realtà i fenomeni propri dello stalinismo 1 possono gravemente alterare, ma non mai sovvertire del tutto la democrazia economica e politica immanente al socialismo, il cui carattere costitutivo si rivela nel suo continuo rigenerarsi e nel suo incessante premere contro le deformazioni operate dai dirigenti. Soggettivamente ciò si. rivela nella contraddizione per la quale tutta la parte migliore della popolazione si sente insieme partecipe e ostile, spiritualmente al governo e praticamente all'opposizione: uno stato d'animo de:stinato ad allargarsi sempre piu, in quanto l'evoluzione ·offre appunto insieme il veleno e il contravveleno, la menzogna e la verità, la democrazia e la sua negazione, i lumi e l'invito all'obbedienza passiva, producendo una te:nsione drammatica, ma vitale. L·'aspirazione al buongoverno riflette dunque l'esigenza di risolvere o almeno attenuare questa tensione, di impedire che essa porti a una rottura catastrofica, e proprio il fatto che il problema 1 Qui e altrove si tratta degli aspetti assunti dallo stalinismo nelle democrazie popolari (per l'URSS il discorso sarebbe diverso). Biblioteca Gino Bianco
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