Passato e Presente - anno I - n. 3 - mag.-giu. 1958

Italo Calvino sonaggi, in situazioni, in immagini 1 , ma solo, ogni tanto, in riflessioni. Eppure non c'è dubbio che il vero termine negativo è questo, implicito o esplicito. Zivago ritorna alla cittadina degli Urali dopo alcuni anni passati contro sua volontà tra i partigiani e vede le mura tappezzate da manifesti: Che scritti erano quelli? dell'anno avanti? di due anni prima? Una volta nella ~ua vita egli si era entusiasmato per l'incontrovertibilità di quel linguaggio e la linearità di quel pensiero. Possibile che dovesse pagare quel suo incauto entusiasmo col non avere davanti ormai piu altro per tutta la vita se non quelle forsennate grida e pretese, che nel corso degli anni non mutavano, anzi, col passare del tempo, diventavano sempre meno vitali, sempre piu incomprensibili e astratte? (p. r 48). Non dimentichiamo che l'entusiasmo rivoluzionario del '17 proveniva già dalla protesta contro un periodo d'astrazione: quello della prima guerra mondiale: .... La guerra è stata un'interpretazione artificiosa della vita, come se l'esistenza si potesse momentaneamen.te rimandare -(che assurdità). La rivoluzione è scoppiata. senza intenzione, come un sospiro troppo a lungo trattenuto (p. 192). (È facile scorgere in queste righe - scritte, crediamo, nel secondo dopoguerra - che la lingua di P. batte su denti dolenti molto piu prossimi). Contro il regno dell'astrazione, una fame di realtà, di vita, che pervade tutto il libro; quella fame di realtà che fa salutare la seconda guerra mondiale, « i suoi orrori reali, il pericolo reale e la minaccia d'una morte reale », come « un bene in confronto al dominio disumano dell'astrazione>> (p. 659). Nell'Epilogo, che si svolge appunto durante la guerra, Il dottor Zivago - da romanzo dell'estraneità qual era diventato - ritorna a vibrare della pass~one di partecipazione che l'animava all'inizio. Nella guerra, la società sovietica si riinvera, la tradizione e la rivoluzione ritornano compresenti 2 • 1 I comunisti, di fatto, non riusciamo mai a vederli bene in faccia. Il comandante partigiano cocainomane Liverij non è un personaggio riuscito. ·Di Antipov padre e di Tiverzin, vecchi operai, diventati dirigenti bolscevichi, si parla _molto, ma come essi siano, cosa pensino, perché - da quei bravi tipi d'operai rivoluzionari che abbiamo intravisto al principio del libro - siano diventati delle specie di babau burocratici, non lo sappiamo. E il fratello di Juri, Efgraf Zivago, che pare sia un comunista autorevole, il deus-ex-machina che scende ogni tanto dal cielo della sua misteriosa autorità, chi è? cosa fa? cosa pensa? cosa significa? La folta galleria dei personaggi pasternakiani presenta anche delle cornici vuote. 2 In queste pagine sulla seconda guerra mondiale appare anche, indirettamente, di scorcio (p. 656), l'unico « eroe positivo » comunista del libro: una donna. Ed è (sappiamo da un altro fugace accenno a p. 627) la figlia d'un pope. Ancora bambina, mentre il padre è in prÌgione, per cancellare la vergogna, diventa « una seguace infantilmente appassionata di ciò che le sembrava piu 81, oteca Gino Bianco ..

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